Le Guerre Sannitiche

Le guerre sannitiche impegnarono duramente i romani in tre distinti periodi che iniziarono nel 343 e terminarono nel 295 a.C.

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Le guerre sannitiche, che videro contrapposti i romani contro le popolazione sannitiche, furono degli scontri durissimi che gli storici suddividono in tre distinti periodi, che iniziarono nel 343 e terminarono nel 295 a.C..

Il popolo Sannita

I Sanniti erano una popolazione italica che originariamente viveva sugli Appennini meridionali e  iniziano la loro espansione durante il V secolo a.C., mossi essenzialmente dalla necessità  di reperire nuove fonti di guadagno, e quindi alla riorganizzazione della loro economia di mercato.
Da qui è cominciato l’ampliamento della loro influenza militare sui territori limitrofi al Sannio, con la successiva colonizzazione di nuove aree di scambio dove commerciare manufatti e bestiame, ed il controllo di importanti giacimenti metalliferi per la produzione di utensili e soprattutto di armi. I Sanniti iniziano una vera e propria espansione tramite conquiste militari, aumentando così sempre di più i loro territori contigui.
Il loro scopo più importante era conquistare il territorio della Campania, che possedeva terre molto fertili e ricche. Tutti i popoli che si opposero ebbero la peggio e vennero sconfitti dai Sanniti, popolo bellicoso  e risoluto.
Questa loro espansione li ha portati pericolosamente vicino al Lazio alla metà del IV secolo a.C., territorio posseduto e controllato dai Romani grazie anche ad un sistema di alleanze e colonie. Le segnalazioni di continue incursioni arrivarono a Roma che si trovarono costretti ad inviare degli osservatori per riuscire a verificare ciò che stava accadendo. Fu da qui, che inevitabilmente, iniziarono gli scontri tra il popolo Sannita e quello Romano.

La prima guerra sannitica (343 – 341 a.C.)

La prima guerra sannitica ebbe inizio nel 343 per poi terminare nel 341 a.C.. Nel V secolo a.C. una parte della popolazione dei Sanniti decise di scendere verso le coste della Campania, luogo in cui si imbatterono con i Romani, e con cui dovettero stipulare un patto di pace nel 354 a.C. che delimitava le aree territoriali dei due popoli e che ne individuava anche il loro limite fisico come il fiume Liri. Infatti, dopo le prime battaglie, entrambi decisero di utilizzare la diplomazia piuttosto che le armi, evitando così inutili perdite.
I romani notarono che   pur rispettando il patto i Sanniti continuavano la loro espansione. La situazione precipitò quando i Sanniti decisero di attaccare la città di Capua, che chiese prontamente  aiuto ai romani. Inizialmente  costoro si finsero restii a intervenire per non infrangere il patto siglato.
Alla fine i Romani decisero di intervenire in difesa della città di Capua per timore di altre possibili minacce verso le loro terre. Lo stratagemma creato dai romani fu quello di concedere la cittadinanza romana ai capuani. A questo punto la guerra fu inevitabile.
Il confronto bellico durò  due anni e si interruppe quando entrambi i popoli si trovarono a dover fronteggiare altre popolazioni italiche.
Fu così che i Romani e i Sanniti decisero di  stipulare il trattato del 354 a.C. apportandogli alcune modifiche, tra cui la Campania settentrionale che entrava sotto l’influenza romana, lasciando ai Sanniti le vie di accesso alla stessa Campania, pur mantenendo aperti i collegamenti per i romani, come l’accesso costiero di Terracina.
I romani, grazie al nuovo trattato sancito, riuscirono ad avere un controllo sui nuovi territori e la riscossione di tributi, che si tradussero in un accrescimento sia demografico che militare ed economico. La prima guerra sannitica si concluse piuttosto velocemente, senza un vero  vincitore.

La seconda guerra sannitica (326 – 304 a.C.)

La seconda guerra sannitica inizia nel 326 e termina nel 304 a.C.. I romani decisero nel 328 a.C. di fondare la colonia di Frigelle, situata nell’odierna Ceprano, nella valle dei Liri, una posizione decisamente strategica che secondo il trattato di pace stipulato doveva essere di pertinenza dei Sanniti.
Nel 326 a.C. i romani occuparono la città di Napoli, riuscendo così a sbarrare il passaggio ai Sanniti, proibendogli qualunque tipo di espansione verso la costa. Fu così che ripresero nuovamente le ostilità tra Romani e Sanniti.
Questi  ultimi  i tentarono più volte, per via diplomatica, di fermare l’intreccio di nuove alleanze che Roma andava imbastendo per parare eventuali loro minacce, ma visti tanti tentativi andati a vuoto iniziarono anch’essi ad usare la stessa tattica, tessere reti di alleanze in funzione anti romana.
La seconda guerra sannitica si ricorda come quella più sanguinosa ed estenuante delle tre, di cui risulta ancora oggi un esito molto incerto. Infatti, in questa battaglia i Sanniti erano dotati delle armature leggere e molto resistenti, inoltre avevano il vantaggio di trovarsi in territori da loro ben conosciuti, ossia gli Appennini.
Fu in questa occasione che avvenne durante una cruenta battaglia l’episodio oggi conosciuto come le Forche Caudine, avvenuto nel 321 a.C.. I romani in questo scontro, in cui si trovarono accerchiati dai Sanniti nella gola di Caudio, l’odierna Benevento, si dovettero arrendere, subendo così un’umiliante sconfitta.
A questo episodio seguirono molti anni di tregua tra i due popoli, un periodo che diede la possibilità ai Romani di riorganizzare il proprio esercito. I Romani aumentarono le loro legioni, passando da due a quattro, organizzarono una fanteria più leggera adatta agli attacchi frontali, un miglioramento della loro strategia di accerchiamento, attuato grazie all’alleanza con le popolazioni confinante e le fondazioni di colonie ai confini del territorio nemico.
Fu in questo periodo che i Romani costruirono la prima grande via militare di Roma, la via Appia, creata appositamente per riuscire a convogliare in maniera   semplice e rapida i rifornimenti e le truppe da Roma verso Capua.
Le ostilità tra i Romani e i Sanniti ricominciarono nel 316 a.C. a cui susseguirono alternanze di vittorie e sconfitte, che terminarono con la resa dei Sanniti nel 304 a.C., facendo così concludere la seconda guerra sannitica.

La terza guerra sannitica (298 – 290 a.C.)

La guerra tra i sanniti e i romani riprese nel 298 a.C. su una scala molto più ampia, dato le nuove alleanze strette dai Sanniti  con gli Etruschi, i Galli Senoni e gli Umbri.
I romani seppur contrastati riuscirono comunque a impedire agli avversari di congiungere le loro forze. Infatti, le due vittorie più importanti   dei romani avvennero una al nord, a Sentino nelle odierne Marche nel 295 a.C., e l’altra ad Aquilonia nel Sannio nel 293 a.C..
I Sanniti nel 290 a.C. si arresero definitivamente sancendo un accordo con i Romani con cui stipularono la pace ed un alleanza con Roma. I Romani grazie alla sconfitta sui Sanniti riuscirono a conquistare una posizione egemonica su tutto il centro-sud.