Tra le 12:00 e le 13:00 del 17 luglio 1955 un giovane operaio di 15 anni, Rodney Maynard, si trovava in pausa pranzo con un gruppo di colleghi in un cantiere a Bexleyheath, un quartiere di Londra. Durante il pasto, il gruppo di lavoratori chiacchierava rumorosamente quando giunse loro una strana notizia, qualcosa di particolare accadeva in una strada vicina, la King Harold’s Way. Il gruppo decise di andare a vedere.
Quando giunsero sulla strada videro un “oggetto posato sulla carreggiata”, il misterioso marchingegno la occupava completamente.
Il giovane Rodney Maynard, come racconterà molti anni dopo, notò che l’oggetto poggiava sulla strada su una serie di otto enormi ventose che sembravano sostenerlo. L’oggetto, sempre secondo il racconto di Maynard sembrava avere il bordo esterno in lenta rotazione mentre il centro restava immobile. Udì anche un suono, una specie di ronzio a bassa frequenza.
L’oggetto era anche dotato di ampie finestre concave che tuttavia non lasciavano intravedere nulla del suo interno.
Preso coraggio, alcuni operai si fecero avanti tentando di toccare l’oggetto, questo però decollò e si portò nei pressi della scuola elementare di Bedonwell. Di li a poco l’oggetto volante sparì in un lampo.
Anche il fratello sedicenne di Maynard fu testimone dell’evento misterioso. Anche lui ricorderà anni dopo i fatti che l’oggetto volante era nero, elegante ed aerodinamico apparentemente metallico.
Anche Margareth Fry, all’epoca ventenne, vide il misterioso oggetto volante. Quel giorno La Fry si recò ad un appuntamento presso la General practice in King Harold’s Way. Durante la visita con la dottoressa Thukarta notò il trambusto nella strada e entrambe videro l’oggetto posato sulla carreggiata. La Fry descrisse l’oggetto come un disco di colore scuro con tre sfere poste al di sotto, ricordandolo quasi 40 anni dopo. Raccontò che un gruppo di giovani si diresse verso l’oggetto ma questi si levò velocemente in volo.
L’avvistamento, certamente curioso, ricorda gli oggetti volanti descritti all’epoca e le tre sfere erano molto comuni nei racconti dei dischi volanti forse suggerite anche dai disegni di fantasia di qualche giornale.
Nel 1960 il giornalista Roger Muirfield, scrivendo sulla rivista “Flying Saucer Review” affermò: “Anche se non riesco a spiegare perché la verità viene soppressa, sono certo che si tratta semplicemente di un’azione difensiva che viene combattuta, consciamente o inconsciamente, da coloro che sono responsabili del pensiero dell’opinione pubblica ”.
Muirfield, come tanti altri, sospettava una censura di questi rapporti da parte dell’informazione ufficiale, anche se non se ne capisce il motivo, visto che questa storia e altre simili sono ancora oggi raccontate.
Non sapremo mai cosa videro gli operai e i ragazzi, non sapremo se la storia è inventata di sana pianta o un qualche oggetto particolare venne, all’epoca, scambiato per qualcosa di alieno.
Fonte: https://www.ufoinsight.com/the-bexleyheath-ufo-landing/