Lander lunare, la NASA ritarda i contratti

Agenzie spaziali private come SpaceX di Elon Musk, Blue Origin di Jeff Bezos, e Dynetics di proprietà di Leidos, hanno vinto un totale di 967 milioni di dollari di finanziamenti dalla NASA lo scorso anno per sviluppare concetti per un lander lunare per i futuri equipaggi umani

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La NASA pochi giorni fa ha ritardato l’assegnazione di due contratti per la realizzazione del lander lunare posticipandoli di due mesi. Il lander lunare è un veicolo essenziale per riportare gli astronauti sulla Luna.

Il veicolo dovrà far parte del complesso di sistemi che verranno realizzati per collegare l’orbita lunare con una base sostenibile che verrà realizzata al polo sud del nostro satellite.

La mossa della NASA era comunque nell’aria, dopo gli esigui finanziamenti approvati dal Congresso e la nuova amministrazione impegnata su questioni più urgenti.

Agenzie spaziali private come SpaceX di Elon Musk, Blue Origin di Jeff Bezos, e Dynetics di proprietà di Leidos, hanno vinto un totale di 967 milioni di dollari di finanziamenti dalla NASA anno per sviluppare i concetti per un lander lunare per i futuri equipaggi umani. 

Era dagli anni ’70 con le epiche missioni Apollo che la NASA non accordava finanziamenti per questo tipo di progetti.

Qualche giorno fa la NASA ha annunciato ai tre appaltatori che “sarà necessaria un’estensione dei loro contratti di sviluppo“, spostando la data di aggiudicazione a fine aprile. 

Durante l’amministrazione Trump, l’agenzia aveva pianificato di scegliere due dei tre offerenti alla fine di febbraio 2021, dando un “timbro” di approvazione per due sistemi che avrebbero portato gli esseri umani sulla Luna.

Il ritardo era quasi certo: il disegno di legge di spesa approvato dal Congresso a dicembre assegna alla NASA 850 milioni di dollari per il programma del lander lunare chiamato “Human Landing System“, ben al di sotto dei 3,2 miliardi di dollari necessari per rispettare la scadenza del 2024. 

La NASA vorrebbe mantenere l’impegno di inviare un equipaggio sulla Luna nel 2024, ma la previsione è un’altra.

Il ritardo è dovuto ai tentennamenti del team dell’amministrazione Biden sulle nuove politiche spaziali e alle preoccupazioni sul cambiamento climatico e sul contenimento della pandemia ancora in atto. Questi ritardi creano molte incertezze sul futuro delle missioni Artemis.

Lander lunare, futuro a rischio

La NASA vuole approfittare del ritardo per valutare al meglio le proposte degli offerenti e per “preservare la capacità di passare senza problemi” alla fase di sviluppo, ma ha aggiunto che potrebbe non essere necessario il periodo di proroga completo e potrebbe aggiudicare i contratti del lander lunare prima della nuova scadenza. 

Starship di SpaceX, un veicolo completamente riutilizzabili alto 50 metri che sarà utilizzato anche come lander lunare, viene testato in questi giorni con il lancio di vari prototipi che effettuano dei brevi salti a Boca Chica, in Texas.

La Starship entro qualche mese potrebbe effettuare un vero e proprio volo suborbitale.

Le astronavi progettate da SpaceX saranno accoppiate a un booster e potranno, secondo quanto afferma Musk, allunare come un vero e proprio lander lunare e in futuro arrivare su Marte e ripartire dal pianeta rosso vincendone la gravità.

La quota di fondi per lo sviluppo assegnata a SpaceX era di 135 milioni di dollari.

Blue Origin di Jeff Bezos ha ricevuto invece fondi per 579 milioni di dollari, per sviluppare il suo lander lunare Blue Moon. La società ha annunciato una “squadra nazionale” nel 2019 composta da Lockheed Martin, Northrop Grumman e Draper per lavorare al progetto.

Dynetics ha ricevuto invece 253 milioni di dollari per sviluppare il suo lander lunare e ha collaborato con Sierra Nevada Corp.

L’amministrazione Biden deve ancora nominare il nuovo amministratore della NASA e rendere noti gli obiettivi della propria politica spaziale, ma dovrebbe rallentare la corsa del programma Artemis che vorrebbe portare la prima donna e un uomo sulla Luna entro il 2024, una data considerata ampiamente irrealistica.

Questo mese, l’amministrazione ha annunciato il team per l’Ufficio per la politica della scienza e della tecnologia della Casa Bianca, scegliendo il genetista pioniere Eric Lander come miglior consigliere scientifico di Biden.

Il capo della NASA dell’amministrazione Trump, Jim Bridenstine, ha lasciato l’incarico il giorno dell’inaugurazione della nuova amministrazione, dopo aver prestato servizio dal 2018 e aver contribuito alla realizzazione del programma lunare Artemis.

Ha affidato il controllo dell’agenzia al suo numero 2, Steve Jurczyk come amministratore sostituto.