I ricercatori grazie a delle simulazioni eseguite con un supercomputer hanno sviluppato le orbite dei pianeti attorno al Sole per i prossimi 10 mila anni. Osservando i movimenti a ritroso nel tempo, hanno incluso gli asteroidi per studiare le loro orbite fino ai giorni nostri. I modelli hanno consentito l’acquisizione di un database di asteroidi che si abbatteranno sulla superficie del nostro pianeta.
L’astronomo ed esperto di simulazione Simon Portegies Zwart dell’ Università di Leida spiega: “Se riavvolgi l’orologio, vedrai i famosi asteroidi atterrare di nuovo sulla terra. In questo modo puoi creare una biblioteca delle orbite degli asteroidi che sono atterrati sulla terra“, La biblioteca di asteroidi è stata quindi utilizzata come materiale di formazione per la rete neurale.
La prima serie di calcoli è stata eseguita sul nuovo super computer ALICE di Leida. La rete neurale è installata su un semplice laptop. I ricercatori chiamano il loro metodo Hazardous Object Identifier o “HOI”, “ciao” in olandese.
Il supercomputer a reti neurali è capace di riconoscere oggetti noti nei pressi della terra. HOI è anche in grado di scoprire un certo numero di oggetti pericolosi non classificati in precedenza come tali.
Il supercomputer HOI ha scoperto undici asteroidi che tra il 2131 e il 2923 si porteranno a una distanza di circa dieci volte la distanza Terra-Luna e hanno un diametro di oltre 100 metri. Questi asteroidi non sono mai stati identificati prima d’ora perché le loro orbite sono caotiche e i software attuali non riescono a calcolare la loro posizione.
Secondo Portegies Zwart la ricerca è solo all’inizio: “Ora sappiamo che il nostro metodo funziona, ma vorremmo sicuramente approfondire la ricerca con una migliore rete neurale e con più input. La parte difficile è che piccole interruzioni nel i calcoli dell’orbita possono portare a grandi cambiamenti nelle conclusioni”.
I ricercatori sperano che in futuro sia possibile utilizzare una rete neurale artificiale per rilevare oggetti potenzialmente pericolosi. Un tale metodo è molto più veloce dei metodi tradizionali che le organizzazioni spaziali utilizzano oggi.
Scoprendo gli asteroidi in rotta di collisione con il nostro pianeta con largo anticipo, secondo i ricercatori, le organizzazioni che se ne occupano potranno attuare una serie di strategie per prevenire l’impatto.
Fonte: Phys.org