Arnold lavora per la UV Light Technology, una società che fornisce attrezzature per la disinfezione a ospedali, aziende farmaceutiche e produttori di alimenti in tutto il Regno Unito. Di recente si è trovato trovato davanti ad alcune richieste insolite.
“Abbiamo ricevuto da un privato una richiesta circa la possibilità di mettere le nostre lampade UV sopra le porte di un supermercato dove far sostare i clienti per pochi secondi prima di entrare, in modo da disenfettarli”, racconta.
In effetti, l’idea di sanificare la pelle, i vestiti o altri oggetti con la luce UV sembra essere abbastanza diffusa su internet, al punto che l’ha citata anche il presidente degli Stati Uniti.
Davvero la luce UV può proteggere dalla Covid-19? Ed è vero che, dal momento che “il nuovo coronavirus odia la luce solare”, L’esposizione ai raggi del sole lo uccide immediatamente, come affermano alcuni rapporti sui social media?
In breve: NO. Ed ecco perché.
Raggi pericolosi
La luce solare contiene tre tipi di raggi UV. Ci sono i raggi UVA, che costituiscono la stragrande maggioranza della radiazione ultravioletta che raggiunge la superficie terrestre. Sono in grado di penetrare in profondità nella pelle e si ritiene che siano responsabili fino all’80% dell’invecchiamento cutaneo, dalle rughe alle macchie dell’età.
Ci sono anche i raggi UVB, che possono danneggiare il DNA delle cellule epiteliali, provocando danni che vanno dalle scottature solari ai tumori della pelle (recentemente gli scienziati hanno scoperto che anche i raggi UVA possono farlo). Entrambi sono abbastanza conosciuti e possono essere bloccati dalla maggior parte delle creme solari.
Esiste anche un terzo tipo di radiazioni UV: le UVC. Questa parte relativamente oscura dello spettro lavora su una lunghezza d’onda della luce più corta e più energetica. È particolarmente bravo a distruggere materiale genetico, sia nell’uomo che nelle particelle virali. Fortunatamente, è improbabile che la maggior parte di noi ne sia mai stato colpito. Questo perché viene filtrato dall’ozono nell’atmosfera molto prima che raggiunga la nostra fragile pelle.