Nell’aprile 2007, alcuni video su YouTube con username “retiredafb” hanno raccontato la storia dell’Apollo 20, una presunta missione lunare segreta che avrebbe definitivamente dimostrato l’arrivo di una razza aliena intelligente sulla Luna. per avere chiarimenti su questo fatto, il 23 maggio 2007, l’ufologo italiano Luca Scantanburlo intervistò un uomo che si faceva chiamare William Rutledge, un sedicente astronauta americano in pensione residente in Ruanda.
Rutledge affermò di essere stato il comandante dell’equipaggio dell’Apollo 20, composto dall’americana Leona Snyder e dal russo Alexei Leonov. L’uomo affermò anche di essere il proprietario dell’account “retiredafb“. Scantanburlo, però, non incontrò mai Rutledge di persona perché condusse l’intervista su “Yahoo! Messenger“.
La missione Apollo XX sarebbe stata organizzata nel 1976; gli Stati Uniti, congiuntamente all’Unione Sovietica, avrebbero lanciato una missione spaziale segretissima, con lo scopo di recuperare un’astronave extraterrestre scoperta sulla faccia nascosta della Luna, nelle vicinanze del cratere Copernicus.
Per la missione sarebbe stato utilizzato un potente vettore Saturn V partito in segreto nel 1976 dalla base militare di Vandenberg, in California. Il vettore avrebbe spedito il gruppo di astronauti verso la faccia nascosta della Luna. In quella zona, infatti, le ricognizioni dell’Apollo 15 avrebbero scoperto un gigantesco mezzo spaziale alieno abbandonato sul suolo lunare.
Del veicolo alieno esisterebbero delle immagini pubblicate negli atlanti fotografici lunari, nel dettaglio della foto NASA AS15-P-9625 mostrato sotto:
L’“astronave aliena” sarebbe l’oggetto chiaro e di forma affusolata al centro dell’immagine. La fotografia integrale, scattata dalle fotocamere automatiche del veicolo Apollo, che producevano immagini panoramiche su lunghe strisce di pellicola, è presentata qui sotto
I primi video dell’Apollo 20 sono apparsi su YouTube il primo di aprile, e questo avrebbe dovuto far riflettere che la storia altro non era che un elaborata bufala. I video vennero poi spostati su Revver, un sito web dismesso e altri ancora sparsi su Youtube pubblicati da utenti diversi cosi da complicare la ricerca dell’utente che aveva perpetrato lo scherzo.
I video, seppur di buona fattura sono stati presto smascherati. Questa storia non differisce da altre bufale essendo un misto di fatti e finzione. La storia ruota su alcune foto scattate dagli astronauti della NASA nel 1971 mentre erano in orbita lunare durante la missione Apollo 15, la quarta missione che sbarcò sulla Luna.
Le foto mostrano quello che sembra un oggetto a forma affusolata appoggiato su un cratere lunare. Chi ha ordito lo scherzo ha quindi usato queste foto per creare l’immagine di una nave spaziale aliena abbandonata sul suolo Lunare. Le foto sono dunque reali, ma non mostrano alcuna nave spaziale, l’oggetto in questione è una parte del terreno lunare, infatti, le foto scattate dalla missione successiva la Apollo 16 non mostrano nulla di artificiale.
La missione Apollo XX non è mai partita, come non sono partite quelle precendenti, la 19 e la 18 a causa del taglio dei fondi. Che dire della storia? Una missione segreta che coinvolge, con gli USA, il nemico in piena guerra fredda e dopo la missione saltano fuori fotografie e informazioni top secret? In quegli anni le immagini della faccia nascosta della Luna erano in mano a sovietici e Americani, perché divulgarle invece di oscurarle, censurarle o alla peggio ritoccarle?
Ma non finisce qui, perché la storia raccontata da Rutledge è contornata da molti dettagli e in un video, facilmente rintracciabile su You Tube, viene mostrato addirittura un cadavere alieno umanoide e delle immagini ravvicinate della nave extraterrestre, che sicuramente impressionano ma non devono distrarci.
La storia non è reale, nessuna missione Apollo XX è mai partita dalla base militare di Vandenberg, il racconto di Rutledge è falso come è falso il cadavere della donna aliena, il tutto fu realizzato dall’artista francese Thierry Speth e sbugiardato anche dagli ufologi, che hanno realizzato una pregevole indagine sotto l’egida del CUN (Centro Ufologico Nazionale).
Come fa inoltre notare Forgetomori, lanciare un vettore da Vandenberg, sulla costa occidentale degli Stati Uniti, anziché da Cape Canaveral, sulla costa orientale, avrebbe comportato una drastica modifica del piano di volo standard dei missili Saturn V. Lanciato in direzione est, infatti, il primo stadio sarebbe ricaduto sul suolo statunitense, con il rischio evidente e intollerabile di danni a cose e persone, invece di cadere nell’Atlantico come consueto e quindi di essere clamorosamente scoperto.
Inoltre un lancio verso ovest avrebbe comportato un dispendio energetico maggiore in termini di carburante. Un missile che deve raggiungere la velocità orbitale di 28.000 km/h e viene lanciato verso est non deve accelerare da 0 a 28.000 km/h, ma da 1470 a 28.000 km/h: deve insomma accelerare di 26.530 km/h. Lanciarlo verso il Pacifico, significherebbe lottare contro la medesima velocità di rotazione terrestre: il missile dovrebbe accelerare di 29.470 km/h, con consumi di carburante molto superiori.
Fra il 2010 e il 2012 il progetto Apollo Image Archive dell’Arizona State University ha effettuato nuove scansioni digitali delle pellicole originali Apollo e ha pubblicato versioni ad altissima risoluzione delle immagini contenenti la presunta “astronave“, che sono in realtà due (AS15-P-9625 e AS15-P-9630). Da queste scansioni si possono estrarre alcuni dettagli, che chiariscono ulteriormente che si tratta di un semplice avvallamento. La zona è stata fotografata altre volte: per esempio dalla Metric Camera dell’Apollo 15, è visibile nell’immagine AS15-M-1720.
Fonte: http://phobosproject.blogspot.com; Wikipedia