Viaggiare tra le stelle della nostra galassia con la propulsione a curvatura è ancora un sogno irrealizzabile relegato nel mondo della fantascienza.
Non sappiamo se un giorno potremo raggiungere le stelle, anche se diversi fisici frugano nei lidi più selvaggi della fisica teorica per scoprirlo. Secondo loro, presto ci avvicineremo alla comprensione della fisica che potrebbe permettere la realizzazione dei viaggi spaziali superluminali con la propulsione a curvatura.
Josep Agnew è oggi uno dei principali teorici che si occupano attivamente nella ricerca di una nuova fisica che potrebbe consentire di realizzare la propulsione a curvatura che potrebbe connetterci con mondi lontani della nostra galassia.
Abbiamo sentito parlare di propulsione a curvatura per la prima volta nella serie Tv Star Trek agli inizi degli anni ’60, la saga, diventata famosissima, racconta i viaggi dell’astronave Enterprise comandata dal Capitano James Tiberius Kirk.
L’Enterprise è capace di colmare le immense distanze tra le stelle utilizzando la propulsione a curvatura detta o “warp drive”.
Il ricercatore Joseph Agnew ha partecipato a una full house dell’American Institute of Aeronautics and Astronautics (AIAA) Propulsion and Energy Forum di Indianapolis sulle attuali teorie su come potrebbe funzionare la propulsione a curvatura.
In effetti, il progresso scientifico si è sviluppato rapidamente, portando questa tecnologia un po’ più vicina alla realtà.
La propulsione a curvatura, energia
La propulsione a curvatura è legata alle conoscenze scientifiche accumulate in questo ultimo secolo, grazie ad Albert Einstein sappiamo però che esiste un limite all’aumento della velocità che non può essere, per un oggetto dotato di massa, pari o superiore a C, dove C è la velocità della luce nel vuoto, pari a poco meno di 300 mila Km al secondo.
Una velocità enorme, che porta un segnale sulla Luna in poco più di un secondo e compie il tragitto Terra Marte in una manciata di minuti.
Questa velocità non è certamente sufficiente a portarci tra le stelle, forse potremmo arrivare un giorno ad esplorare qualche stella vicina al costo di un enorme dispendio di energia, ma nulla più.
Ma c’è sempre chi non si da per vinto, uno di essi è il fisico messicano Miguel Alcubierre che nel 1994 trovò una scappatoia affermando che un oggetto poteva contrarre lo spazio-tempo di fronte a sé, espandendolo posteriormente.
Il “la propulsione a curvatura di Alcubierre“, che è solo teorica, avrebbe la capacità di creare una “bolla” attorno a una nave spaziale.
La bolla deforma lo spazio tempo contraendolo davanti alla nave spaziale e espandendolo dietro.
Questo trucco permetterebbe alla bolla e al suo contenuto di muoversi a qualsiasi velocità possibile in quanto sarebbe lo stesso spazio-tempo a muoversi e non l’astronave, che resterebbe solidale alla sua bolla di energia.
Questo trucco permetterebbe non tanto di violare la relatività di Einstein, cosa impossibile, ma di eluderla.
Tutto risolto? Non proprio.
La bolla è pura teoria, non sappiamo come crearla e secondo le prime stime richiederebbe tutta l’energia dell’universo. Stime successive hanno abbassato questa quantità immensa di energia, come ha sottolineato Agnew nel suo studio, a tutta l’energia producibile utilizzando la massa di Giove il gigante del sistema solare.
Una massa del genere è sempre troppo grande per una tecnologia che non siamo in grado nemmeno di immaginare. La riduzione rispetto alla prima stima è stata enorme, ma la quantità di energia necessaria è comunque fuori dalla nostra portata.
Una quantità di energia simile richiede tecnologie che non sappiamo immaginare e che forse non sono nemmeno possibili allontanando la possibilità di realizzare la propulsione a curvatura.
Agnew ha spiegato che la quantità di energia richiesta per compiere un viaggio più veloce della luce è stata ridotta ai requisiti di potenza dell’energia totale della massa di Giove.
Altri scienziati hanno ipotizzato che modificando altri fattori nella teoria di Alcubierre, la propulsione a curvatura potrebbe essere ottenuto dall’energia totale di qualcosa dio molto più piccolo di Giove
Il punto, secondo Agnew, è che nel giro di pochi anni di studi teorici i fisici sono stati in grado di ridurre l’energia richiesta, e che forse potrebbe essere ulteriormente ridotta in futuro.
“La mia speranza è che il prossimo decennio o due offrirà l’opportunità di studiare la gravità e lo spazio-tempo in modo molto più dettagliato e su una scala non ancora tentata“, ha scritto Agnew in una e-mail.
“Le pubblicazioni di ricerche in questo campo mostrano che mentre abbiamo ancora molta strada da fare per ottenere la curvatura, i progressi teorici sono stati enormi“,
ha dichiarato a Motherboard il consulente di Agnew, il dott. Jason Cassibry, professore di ingegneria aerospaziale dell’UAH. Cassibry ha detto di essere rimasto colpito dal lavoro di Agnew, e vede una promessa significativa nel giovane scienziato.
L’interesse per tale tecnologia è un chiaro indicatore dell’immaginazione dell’umanità e della costante spinta ad esplorare nuove possibilità, e con rinnovato interesse e finanziamenti per inviare umani su Marte, così come la continua ricerca di esopianeti.
“il desiderio dell’umanità di raggiungere le stelle ha ispirato enormi balzi tecnologici e scientifici in quasi tutti i campi“, ha affermato Agnew.
L’aviazione moderna sembrava impossibile solo due secoli fa e andare sulla Luna era ritenuto impossibile fino a quando la matematica, la tecnologia e il pensiero non hanno avverato il sogno millenario di tanti uomini.
Agnew sostiene che la possibilità di viaggiare più velocemente della luce grazie alla propulsione a curvatura sembra impossibile, ma i progressi scientifici compiuti negli ultimi decenni ci avvicinano di qualche passo al traguardo che si spera di raggiungere, portare una nave spaziale con equipaggio in un altro sistema solare.
“Sulla base dei progressi compiuti negli ultimi anni, penso che questo campo abbia le opzioni più promettenti per raggiungere questo obiettivo. Per quanto riguarda l’opinione pubblica, l’attenzione che questo ha suscitato mi ha davvero sorpreso, ma è davvero meraviglioso da vedere”,
ha spiegato Agnew.
“Penso che altri condividano un’opinione simile, c’è il desiderio di vedere come la fantascienza ispira le persone a trasformare queste tecnologie in realtà e come possono migliorare la nostra qualità della vita o aprire nuove porte per l’esplorazione e l’apprendimento“.