Il più recente test di volo integrato della Starship di SpaceX, l’IFT-9, ha segnato un momento cruciale nello sviluppo di questo sistema di lancio rivoluzionario. Il lancio è avvenuto il 27 maggio 2025 dalla base di Starbase in Texas, corrispondente al mattino del 28 maggio 2025 in Italia. Questo volo non era un semplice collaudo, ma una tappa fondamentale con obiettivi complessi e ambiziosi, pensati per spingere i limiti della tecnologia e raccogliere dati preziosi per le future missioni.

IFT-9: obiettivi primari del nono test integrato
Il cuore di questa missione di test risiedeva nella validazione di diverse fasi operative critiche, ciascuna progettata per avvicinare SpaceX alla piena operatività della Starship. Un aspetto di particolare rilievo era il lancio con un booster Super Heavy riutilizzato. Questo era un momento storico: per la prima volta, un booster Super Heavy impiegato in un test integrato stava affrontando il suo secondo volo. La capacità di riutilizzare il primo stadio è fondamentale per la visione di SpaceX di ridurre drasticamente i costi dei lanci spaziali, rendendo l’accesso allo spazio più frequente ed economicamente sostenibile.
Oltre alla riusabilità del booster, il test mirava a verificare il raggiungimento dello spazio da parte della Starship. Questo include la corretta accensione e spegnimento dei motori, la separazione degli stadi e la traiettoria di salita fino a superare la linea di Kármán, il confine riconosciuto dello Spazio. Una volta nello spazio, l’obiettivo era il rientro atmosferico controllato della Starship, una delle manovre più complesse e rischiose. Questa fase richiede una gestione precisa dello scudo termico e delle superfici di controllo aerodinamiche per dissipare l’enorme energia cinetica accumulata e guidare il veicolo attraverso l’atmosfera.
Il culmine di questa complessa sequenza era l’ammaraggio controllato nell’Oceano Indiano. Sebbene i precedenti test avessero già dimostrato parziali capacità di rientro, un ammaraggio controllato e preciso avrebbe fornito dati cruciali sulla capacità del veicolo di sopravvivere al rientro e di completare la sua missione in modo non distruttivo.
Un obiettivo secondario, ma comunque significativo, di questo volo era il rilascio di “simulatori” di satelliti Starlink. Questa operazione, sebbene non vitale per la missione primaria di test del volo, avrebbe simulato la capacità della Starship di dispiegare carichi utili in orbita, un passo essenziale per le future missioni di costellazioni satellitari.
È importante notare che questa parte della missione non si è svolta come previsto, indicando che la priorità è rimasta sui test di volo fondamentali del veicolo. Il nono test integrato ha dunque rappresentato un bilanciamento tra l’ambizione di spingere le capacità del sistema Starship e la necessità di raccogliere dati cruciali per le iterazioni future, anche a fronte di sfide inattese emerse durante il volo.
Annuncio pubblicitario
Interessato all'Intelligenza Artificiale?
Prova a leggere su Amazon Unlimited la nostra guida su come installarne una in locale e come ricavarne il massimo.
Una Intelligenza Artificiale locale ti permette di usufruire di tutti i vantaggi derivanti dall'uso dell'IA ma senza dover pagare costosi abbonamenti.
📘 Leggi la guida su AmazonLancio e separazione perfetti
Il nono test di volo integrato (IFT-9) del sistema Starship di SpaceX, lanciato il 27 maggio 2025 da Starbase, Texas, ha rappresentato un’importante progressione nello sviluppo di questo ambizioso veicolo spaziale. Il volo ha offerto una serie di successi significativi, ma ha anche rivelato nuove sfide che richiederanno ulteriori analisi e modifiche per i futuri test.
Il lancio del sistema completo, composto dalla Starship e dal suo imponente booster Super Heavy, è avvenuto senza intoppi dalla rampa di Starbase. Tutti i motori Raptor del Super Heavy si sono accesi correttamente, generando la spinta necessaria per sollevare il gigantesco razzo. Questa fase iniziale, che rappresenta sempre un momento critico, ha dimostrato l’affidabilità della configurazione di lancio e la potenza del sistema di propulsione.
Subito dopo, una delle manovre più delicate e innovative del volo è stata eseguita con successo: la separazione a caldo (hot-staging) tra il Super Heavy e la Starship. Questa tecnica, che prevede l’accensione dei motori del secondo stadio (Starship) mentre è ancora agganciato al primo stadio (Super Heavy), permette un trasferimento più efficiente della spinta e una riduzione delle perdite di prestazioni, segnando un passo cruciale verso l’ottimizzazione del profilo di volo.
Dopo aver rilasciato la Starship, il booster Super Heavy ha iniziato la sua complessa manovra di rientro. Il suo obiettivo era quello di ritornare verso il sito di lancio per un ammaraggio controllato nel Golfo del Messico, un passo intermedio verso la futura cattura con il “Mechazilla” della torre di lancio. Nonostante il Super Heavy abbia avviato correttamente l’accensione dei motori per la frenata di rientro, SpaceX ha perso i contatti con il booster poco dopo.
Come previsto nell’area di sicurezza, il booster si è disintegrato e i detriti sono ricaduti nel Golfo. Sebbene la “cattura” del booster con la torre di lancio non fosse un obiettivo per questo specifico volo, il rientro del Super Heavy è stato comunque parzialmente compromesso, fornendo dati cruciali sulle sfide ancora presenti nella fase di rientro controllato e riutilizzabilità del primo stadio.
La Starship, proseguendo la sua ascesa dopo la separazione, ha continuato a mostrare progressi notevoli. Ha raggiunto con successo lo Spazio, superando il limite di spegnimento previsto per i motori (MECO). Questo traguardo rappresenta un miglioramento significativo rispetto ai test precedenti, indicando una maggiore efficienza e controllo durante la fase propulsiva. Inoltre, durante l’ascesa, non sono state osservate perdite significative di piastrelle dello scudo termico, un segnale positivo riguardo l’integrità strutturale e termica del veicolo.
La fase di crociera e il successivo rientro della Starship hanno presentato problemi inattesi. Il veicolo ha riscontrato perdite di carburante significative, che hanno compromesso la pressione nel serbatoio principale. Questa anomalia ha portato la Starship a girare fuori controllo, rendendo impossibile un rientro atmosferico stabile e controllato.
Di conseguenza, il veicolo si è disintegrato durante il rientro atmosferico a un’altitudine di circa 60 chilometri sopra l’Oceano Indiano, ben prima di raggiungere l’area di ammaraggio prevista. Questo problema evidenzia la complessità del controllo del veicolo in orbita e durante il rientro, sottolineando la necessità di perfezionare ulteriormente i sistemi di gestione del propellente e di stabilizzazione.
La valutazione di Elon Musk: un “grande miglioramento”
Il nono test di volo integrato (IFT-9) della Starship di SpaceX, sebbene non abbia raggiunto tutti gli obiettivi prefissati, è stato un passo fondamentale nel percorso di sviluppo del veicolo. Le dichiarazioni di Elon Musk e di SpaceX stessa riflettono una prospettiva che, pur riconoscendo le difficoltà emerse, sottolinea i notevoli progressi compiuti e la determinazione a procedere rapidamente verso i prossimi test.
Nonostante la disintegrazione della Starship durante il rientro, Elon Musk ha commentato su X (precedentemente Twitter) che questo volo ha rappresentato un “grande miglioramento” rispetto ai test precedenti. Il suo ottimismo si basa su alcuni risultati chiave che sono stati raggiunti con successo. In particolare, Musk ha evidenziato il raggiungimento del MECO (Main Engine Cutoff), ovvero lo spegnimento dei motori principali, un segno che la Starship ha completato la sua fase di ascesa propulsa come previsto e ha raggiunto lo spazio. Questo indica una maggiore efficienza e affidabilità nel sistema di propulsione del secondo stadio.
Un altro aspetto positivo sottolineato è stata la buona tenuta dello scudo termico in ascesa. La capacità delle piastrelle protettive di resistere alle intense sollecitazioni termiche durante la salita è cruciale per la sopravvivenza del veicolo e per la sua riutilizzabilità. Non aver rilevato perdite significative in questa fase è un passo avanti importante nella validazione del design dello scudo termico.
Un altro aspetto positivo sottolineato è stata la buona tenuta dello scudo termico in ascesa. La capacità delle piastrelle protettive di resistere alle intense sollecitazioni termiche durante la salita è cruciale per la sopravvivenza del veicolo e per la sua riutilizzabilità. Non aver rilevato perdite significative in questa fase è un passo avanti importante nella validazione del design dello scudo termico.
SpaceX ha ribadito l’impegno del proprio team a rivedere approfonditamente tutti i dati raccolti durante l’IFT-9. Questo processo di analisi è cruciale per identificare le cause esatte delle problematiche riscontrate, in particolare le perdite di carburante che hanno portato alla perdita di controllo e alla disintegrazione del veicolo durante il rientro. L’azienda utilizzerà queste informazioni per implementare le modifiche necessarie e migliorare i futuri prototipi di Starship.
Per maggiori informazioni visita il sito ufficiale SpaceX.