Le pulizie domestiche sono diventate molto più comode – e perfino piacevoli – da quando nelle nostre case sono entrati i robot aspirapolvere. Chi non ha ancora avuto l’opportunità di metterli alla prova, tuttavia, potrebbe porsi dei dubbi legittimi a proposito della loro utilità e del loro funzionamento. In verità questi dispositivi sono presenti sul mercato da oltre un decennio, e nel corso del tempo la tecnologia ha offerto sviluppi e miglioramenti continui: il mercato, insomma, è in fermento e in costante evoluzione, a tutto vantaggio dei consumatori.
Cosa sono e come operano i robot aspirapolvere
Un robot aspirapolvere è un elettrodomestico di dimensioni contenute che è in grado di spostarsi tra i locali della casa (ma ovviamente può essere utilizzato anche in uffici, negozi, studi o altri ambienti chiusi) attraverso le ruote meccanizzate di cui è dotate. Il suo compito è quello di aspirare le polveri, il che avviene in virtù delle setole circolari e delle spazzole che lo costituiscono. Una volta raccolto, poi, lo sporco viene depositato all’interno di un piccolo serbatoio. La tecnologia sensoristica è il punto di forza dei modelli più moderni, come per esempio l’irobot roomba 605, e contribuisce a semplificare in misura notevole le pulizie di casa.
Chi controlla i robot aspirapolvere
Questi robot non hanno bisogno di essere monitorati o guidati, poiché lavorano in totale autonomia. Vi si può fare riferimento non solo per aspirare lo sporco dai tappeti e dai pavimenti, ma anche per lavare le superfici, per spazzolarle e per lucidarle. Anche i modelli meno costosi al giorno d’oggi assicurano prestazioni di tutto rispetto, riuscendo a eliminare lo sporco più grosso e la polvere in superficie. A tale proposito, è sempre utile tenere in considerazione le caratteristiche del pavimento che deve essere pulito, anche se non di rado i robot riescono a riconoscere da soli le differenze tra le varie pavimentazioni. Intensificare o ridurre l’aspirazione a seconda delle necessità consente di ottimizzare i consumi di energia, mentre a contatto con superfici scabrose lo sfregamento delle setole può essere ridotto.
Quali aspetti considerare in vista di un acquisto
Le dimensioni degli spazi da pulire costituiscono un ulteriore fattore su cui è opportuno riflettere, sia per l’autonomia del robot sia per evitare gli sprechi. Se per un appartamento piccolo ha poco senso puntare su un modello troppo potente, per locali molto ampi è necessario affidarsi a cassetti di aspirazione abbastanza capienti, a maggior ragione nel caso in cui siano presenti anche animali domestici che lasciano peli in giro. Per quanto concerne il livello di rumorosità, è meglio preferire i modelli più silenziosi se si sceglie un robot automatico senza programmazione, così da non correre il rischio di disturbare i vicini.
Le setole e le spazzole
A fronte di parquet, marmi o altri pavimenti dalle superfici delicate, è molto importante scegliere delle setole ad hoc, e soprattutto accertarsi che le stesse offrano una sporgenza tale da consentire di arrivare nei punti più impegnativi e negli angoli più difficili da raggiungere. La conformazione del robot è decisiva in tal senso: quelli a forma di D sono più efficaci rispetto a quelli di forma rotonda. Ci sono, per altro, anche modelli quadrati, a loro volta in grado di pulire negli angoli con successo.
Le misure di un robot aspirapolvere
Per chi in casa ha diversi mobili bassi il consiglio è quello di privilegiare un modello slim che non vada a impattare contro gli arredi. Con i tappeti, invece, è bene che il robot che si decide di comprare garantisca un’altezza da terra sufficiente a impedire difficoltà nei movimenti e a evitare ogni imprevisto.