Geoingegneria e riduzione dei rischi dei cambiamenti climatici

Dimezzare il riscaldamento globale con un metodo grezzo come l'iniezione di anidride solforosa nella stratosfera potrebbe moderare importanti rischi climatici in quasi tutte le regioni

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La geoingegneria mediante aerosol disperso in atmosfera mira a ridurre i cambiamenti climatici contenendo l’aumento della temperatura del nostro pianeta causato dai gas serra come l’anidride carbonica immettendo nella stratosfera uno strato di particelle.

Qualcuno, leggendo queste, parole avrà fatto un balzo sulla sedia e avrà pensato che tante cose lette e sentire sono reali e non nebulose cospirazioni di presunti esperti di scie chimiche utilizzate per un pratica che loro chiamano anche “geoingegneria clandestina”.

Ma in questi studi non c’è nulla di clandestino, si tratta solo di modellizzazioni che cercano di capire il potenziale della geoingegneria nel mitigare gli effetti dei gas serra immessi nell’atmosfera.

La geoingegneria solare in precedenza ha dimostrato di poter essere sviluppata già con le tecnologie aeronautiche oggi a nostra disposizione. La geoingegneria potrebbe essere in grado di immettere in atmosfera le particelle a un costo di diversi miliardi di dollari all’anno riducendo le temperature medie globali ma lasciando un certo grado di incertezza sui rischi climatici a livello regionale sulla disponibilità di acqua o su aumenti di temperatura a livello locale.

I ricercatori dell’UCL e di Harvard in un nuovo studio hanno scoperto che dimezzare il riscaldamento globale con un metodo grezzo come l’iniezione di anidride solforosa nella stratosfera potrebbe moderare importanti rischi climatici in quasi tutte le regioni.

Le conclusioni, pubblicate su Environmental Research Letters, sono basati sui risultati di una sofisticata simulazione di geoingegneria con aerosol stratosferico per valutare se l’approccio potrebbe compensare o peggiorare gli effetti dei cambiamenti climatici a livello globale.

L’approccio è stato testato prendendo in considerazione diversi scenari di temperatura, è questo che ha consentito al gruppo di ricerca di scoprire che il dimezzamento del riscaldamento, mediante ignizione di aerosol nella stratosfera, potrebbe portare a una moderazione dei rischi climatici in quasi tutte le regioni del mondo, mettendo a rischio, a causa degli effetti del cambiamento climatico, percentuali contenute di aree del pianeta.

A guidare lo studio il professor Peter Irvine della UCL Earth Sciences, che ha spiegato: “La maggior parte degli studi si concentra su uno scenario in cui la geoingegneria solare compensa tutto il riscaldamento futuro. Sebbene ciò riduca sostanzialmente i cambiamenti climatici globali, dimostriamo che in queste simulazioni, si ha circa il 9% della superficie terrestre in cui si verificano cambiamenti climatici aggravati”.

Tuttavia, se invece solo la metà del riscaldamento fosse compensata, scopriamo che la geoingegneria aerosol stratosferica potrebbe ancora ridurre i cambiamenti climatici in generale, ma aggraverebbe solo i cambiamenti sull’1,3% dell’area terrestre“.

Tuttavia il team che ha sviluppato lo studio sottolinea che la geoingegneria tratta i sintomi del mutamento climatico che è l’aumento della temperatura a livello globale, ma nulla può fare per bloccarne la causa che nella CO2 ne vede l’attore principale con altri gas serra a partecipare in varie quote. Il suo utilizzo deve essere visto solo come un complemento alla riduzione necessaria delle emissioni di gas serra per combattere la battaglia contro il cambiamento climatico.

Lo studio è conseguente a quanto riportato in un articolo apparso su Nature Climate Change nel 2019, uno studio che ha mostrato risultati simili quanto la geoingegneria è stata utilizzata per abbassare la temperatura. Lo studio del 2019 poneva una domanda: I risultati avrebbero resistito con una simulazione più realistica usando l’iniezione di biossido di zolfo, il metodo più semplice noto di geoingegneria solare?

I nostri risultati suggeriscono che se usato alla giusta dose e insieme alle riduzioni delle emissioni di gas serra, la geoingegneria aerosol stratosferica potrebbe essere utile per gestire gli impatti dei cambiamenti climatici. Tuttavia, ci sono ancora molte incertezze sui potenziali effetti della geoingegneria aerosol stratosferica e sono necessarie ricerche per sapere se questa idea è veramente praticabile“, ha aggiunto il dott. Irvine.

Il team ha utilizzato i dati del Geoengineering Large Ensemble Study, ottenuti utilizzando un sofisticato modello chimico-climatico per simulare la risposta climatica a un ipotetico approccio con la geoingegneria aerosol stratosferica. In questo modello, il biossido di zolfo è stato rilasciato a diverse latitudini nei tropici per produrre uno strato di aerosol capace di mantenere le temperature stabili in uno scenario di riscaldamento globale estremo.

I ricercatori si sono concentrati sui cambiamenti della temperatura media ed estrema, sui cambiamenti nella disponibilità di acqua e sui cambiamenti nelle precipitazioni estreme, che rappresentano le variabili climatiche che determinano i principali rischi climatici.

Altri studi presentati in precedenza fanno supporre che la geoingegneria stratosferica con igniezione di aerosol potrebbe portare a una concreta riduzione dei monsoni e ad un aumento della siccità. Tuttavia, gli autori hanno scoperto che, in quelle regioni in cui si è ridotto di metà il riscaldamento con l’impiego della geoingegneria aerosol stratosferica, la disponibilità di acqua è aumentata. Ciò suggerisce che le preoccupazioni che la geoingegneria stratosferica dell’aerosol potrebbe portare all’inaridimento e alla siccità potrebbe essere un punto di vista esagerato.

Il co-autore, il professor David Keith (Ingegneria e scienze applicate di Harvard e scuola Kennedy), ha dichiarato: “Le prime ricerche sui modelli climatici mostrano costantemente che una modifica spaziale uniforme delle radiazioni solari potrebbe ridurre significativamente i rischi climatici se combinata con i tagli delle emissioni. Ma dovremmo fidarci dei modelli? Le incertezze sono profonde e nessun singolo risultato è degno di fiducia, ma questo documento è un passo verso una modellistica più realistica dall’iniezione agli impatti regionali“.

Il team ora è impegnato nello studio degli effetti previsti della geoingegneria aerosol stratosferica sul ciclo dell’acqua in modo più approfondito per cercare di comprendere i potenziali benefici e rischi per la società e gli ecosistemi.

Fonte: Phys.org