Da diversi anni oramai si parla di economie ecosostenibili, quindi di come ridurre il nostro impatto sul pianeta. Con il passare del tempo la tematica è diventata sempre più sentita, e sono in molti ad aver preso oramai consapevolezza che non si tratta più solamente di parole: la salvaguardia ambientale infatti, è una necessità imprescindibile. Due settori in cui si sta lavorando moltissimo in questa direzione sono quello automobilistico e quello industriale. Facciamo insieme il punto della situazione.
Automobili e propulsioni alternative: idrogeno
La lotta alle emissioni di CO2 sta impegnando moltissimi costruttori automobilistici su più fronti, per la creazione di veicoli ecologici che siano dotati ad esempio di motori elettrici o eventualmente ibridi. Tali tipologie di motori sono già in commercio da qualche tempo, e le vetture circolano quotidianamente sulle nostre strade. Nonostante questo, la ricerca non si ferma mai, ed alcune aziende stanno rivolgendo la loro attenzione verso la progettazione di automobili a idrogeno. Parliamo di mezzi in grado di convertire l’energia chimica dell’idrogeno, in energia meccanica. Il vantaggio primario di un’automobile di questo tipo, è proprio quello di non produrre nessun gas serra, perché l’unico elemento ad uscire dallo scarico, sarà del semplice vapore acqueo.
Alcune case hanno provato a realizzare dei modelli con questa tecnologia, su tutte Ford e Renault, ma almeno per il momento queste sembrano aver deciso di investire sui veicoli elettrici. Altre aziende invece, come la Toyota, hanno proseguito nella direzione dell’idrogeno, e le ricerche hanno portato alla commercializzazione di alcuni veicoli di questo tipo, seppur non in tutti i Paesi. Anche Honda e Hyundai hanno seguito la stessa direzione. La propulsione a idrogeno presenta un grande vantaggio ed un altrettanto grande svantaggio. Il punto forte è sicuramente la tempistica per il rifornimento (dai 3 ai 5 minuti per un pieno), e la buona autonomia. Di contro però, troviamo prezzi di commercializzazione molto alti, che rendono la platea dei potenziali clienti decisamente ristretta. Parliamo infatti di cifre superiori ai 70.000 euro.