La maggior parte delle persone guarite dal Covid-19 presenta livelli di immunità contro infezioni future simili a quelli delle persone che hanno ricevuto un vaccino contro il coronavirus; questo secondo uno studio della Public Health England. I ricercatori, però, avvertono che coloro che hanno l’immunità potrebbero ancora essere in grado di trasportare e trasmettere il virus ad altri.
ASPETTI PRINCIPALI
L’immunità acquisita naturalmente da una precedente infezione da Covid-19 fornisce una protezione dell’83% contro la reinfezione rispetto a persone che non hanno mai avuto la malattia in precedenza, secondo quanto scoperto in uno studio su oltre 20.000 operatori sanitari.
Lo studio, che non è stato ancora sottoposto a peer review, mostra che questa protezione dura per almeno cinque mesi ed è a un livello appena inferiore a quello offerto dai vaccini di Pfizer-BioNTech (95%) e Moderna (94% ) e significativamente superiore a quello del vaccino sviluppato dall’Università di Oxford e AstraZeneca (62%), sebbene i produttori non sappiano per quanto tempo dura questa immunità.
Le cifre suggeriscono che la reinfezione da coronavirus è relativamente rara – si verifica in meno dell’1% delle 6.614 persone che erano già risultate positive alla malattia – sebbene gli scienziati abbiano avvertito che “mentre quelli con anticorpi hanno una certa protezione dall’ammalarsi di Covid-19, le prime prove suggeriscono che possono trasportare e trasmettere il virus ad altri.
“È quindi fondamentale che tutti continuino a seguire le regole e rimangano a casa, anche se in precedenza hanno avuto Covid-19, per evitare di diffondere il virus ad altri“, scrive il Public Health England.
Lo studio continuerà a seguire i partecipanti per altri 12 mesi per determinare “quanto a lungo può durare qualsiasi immunità, l’efficacia dei vaccini e fino a che punto le persone con immunità sono in grado di trasportare e trasmettere il virus“, oltre a indagare sulla variante del coronavirus che si sta diffondendo in tutto il Regno Unito.
CITAZIONE CRUCIALE
Il professor Lawrence Young, virologo e professore di oncologia molecolare presso la Warwick Medical School in Inghilterra, ha affermato che un aspetto importante dello studio è che non sappiamo ancora per quanto tempo durerà la protezione anticorpale al di fuori della finestra di cinque mesi. Secondo lui è “possibile che molte persone che sono state infettate durante la prima ondata della pandemia possano ora essere suscettibili di reinfezione“. Young ha detto che sarà interessante vedere se le persone precedentemente infettate da Covid-19 e successivamente vaccinate svilupperanno “una risposta immunitaria protettiva ancora più longeva” e se questi risultati sono veri o meno per la nuova variante del virus attualmente in diffusione nel Regno Unito.
Le informazioni raccolte dai casi di reinfezione potrebbero rivelarsi importanti con il progredire della pandemia, soprattutto per progettare e implementare un programma di vaccinazione efficace e decidere se protrarre le misure di blocco. Scoprire se coloro che sono immuni alla malattia grave sono in grado di trasmettere l’infezione ad altri sarà un fattore decisivo cruciale.
QUELLO CHE NON SAPPIAMO
Non è ancora chiaro per quanto tempo durerà la protezione fornita dai vaccini. Questo dovrà essere studiato nel tempo, come nel caso dell’immunità sviluppata naturalmente. Moderna ritiene che il suo vaccino offra almeno un anno di protezione contro la malattia. Bisognerà capire se questa protezione impedisce alle persone di infettare gli altri.