Creato un nuovo tipo di memoria informatica “universale” che rivoluzionerà il modo di memorizzare i dati

Combina i vantaggi della DRAM e della memoria Flash, evitando i loro inconvenienti

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I dati di tutte le immagini che postiamo quotidianamente su Instagram, facebook, Flickr, Pinterest e tutti i vari social devono essere archiviati da qualche parte, e la quantità crescente di informazioni digitali che stiamo producendo implica la necessità di disporre di una crescente quantità di energia solo per archiviarle tutte.

Abbiamo bisogno di sistemi di archiviazione più efficienti.

A quanto pare, però, un team di ricercatori ha escogitato un esempio funzionante di una cosa chiamata memoria universale, un nuovo tipo di cella di memoria elettronica che combina i migliori elementi delle attuali tecnologie di memorizzazione dei dati riducendo al minimo molti degli inconvenienti.

il prototipo di cella di memoria realizzato per questo studio è stata sviluppata utilizzando un approccio legato alla meccanica quantistica, che ha permesso di migliorare l’efficienza energetica del sistema.

La memoria universale, memorizza i dati in modo affidabile permettendo comunque di modificarli quando è necessario. Fino ad ora era ritenuta irrealizzabile o addirittura impossibile, ma questo dispositivo dimostra che è possibile“, afferma il fisico Manus Hayne, della Lancaster University nel Regno Unito.

I computer, i telefoni e i data center di oggi usano due tipi di memoria, in senso lato. C’è la RAM (Random Access Memory) che tiene in memoria tutte le tue app e i tuoi file aperti – è super veloce e ha un basso consumo di energia, ma tutto ciò che immagazzina si perde quando viene interrotta l’alimentazione.

Se vi è mai capitato di perdere un lavoro non salvato a causa di un crash del computer, conoscete i limiti della RAM. La RAM dinamica o DRAM è il tipo di memoria più comunemente usato nei computer, anche se una piccola quantità di Static RAM (SRAM) viene solitamente distribuita sul processore principale del computer.

Esiste anche la memoria flash: questa può conservare i file per lungo tempo, si usa, ad esempio,  quando si salva un documento o una foto sul laptop, ma è più lenta della RAM e richiede più energia. inoltre, con il passare del tempo si degrada, anche se a un ritmo così lento che non dovremmo accorgercene prima di adottare un nuovo computer più aggiornato.

Quello che i ricercatori dell’università di Lancaster sono riusciti a fare è fondere i due tipi di memoria, anche se per ora si tratta solo di un prototipo di laboratorio e ci vorrà diverso tempo prima che entri nell’uso comune. il vero vantaggio, quando questo nuovo tipo di memoria entrerà in commercio, starà nel fatto che non sarà necessario cambiare periodicamente il nostro disco rigido ma sarà possibile trasferirlo di volta in volta nei nuovi dispositivi che acquisiremo.

Secondo noi, la memoria ideale è quella che combina i vantaggi di entrambi i tipi attualmente in uso, evitando i loro inconvenienti, e questo è ciò che abbiamo dimostrato che è possibile fare“, afferma Hayne. “Il nostro dispositivo ha un tempo di vita per l’archiviazione dei dati intrinseco che si prevede superi l’età dell’Universo, ma può registrare, modificare o eliminare dati utilizzando 100 volte meno energia rispetto alla DRAM.”

Secondo i ricercatori, la loro memoria universale potrebbe ridurre l’utilizzo di energia dei data center nelle ore di punta fino a un quinto. Permetterebbe anche l’utilizzo di un un nuovo tipo di computer che non avrebbe mai bisogno di essere avviato, ma che resterebbe costantemente in stans by quando non in uso.

Con un brevetto registrato e un altro in arrivo, c’è ovviamente un interesse commerciale a far decollare questa nuova tecnologia, ed i primi clienti potrebbero essere i giganti della tecnologia, ovvero le aziende che hanno bisogno di immagazzinare grandi quantità di dati.

Potenzialmente, tuttavia, questa nuova tecnologia sarà utile per chiunque utilizzi un dispositivo elettronico di nuova generazione, Permettendo di svolgere qualsiasi attività di archiviazione dati, dalla memorizzazione di immagini fino al mettere in cache uno streamig, risparmiando significativamente sul consumo energetico ed evitando il rischio di perdere i dati mentre si lavora.

La ricerca è stata pubblicata su Scientific Reports.