Come “vaccinarsi” contro le fake news

Sei azioni per vaccinarci contro le bufale e la disinformazione che viaggiano in rete

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La rete ha portato innumerevoli benefici alla vita quotidiana di tutti noi, talmente numerosi che anche soltanto citarli saturerebbe lo spazio di questo articolo. C’è però anche il rovescio della medaglia. Insidie e pericoli di natura finanziaria, sessuale, politica ed anche tanta, troppa disinformazione. Un vero e proprio “oceano” di bufale e notizie false inonda la rete ed inquina il tessuto civile e democratico delle società.
Come possiamo proteggerci da questa marea di menzogne e disinformazione? Siamo davvero così inermi?
In realtà ciascuno di noi può dare “scacco matto” alle fake news in sei, relativamente, semplici mosse. Vediamole succintamente.

  1. coltivare lo scetticismo

La prima cosa da fare quando leggiamo una notizia su cui non abbiamo un diretto controllo delle fonti è porci la domanda “sarà vera?”. Essere scettici non significa etichettare automaticamente come falsa la notizia ma avere l’accortezza di non dare per scontata una verità per quante condivisioni o retweet possa avere.
2. Cerca di scoprire l’autore
Fondamentale è cercare di rintracciare la fonte originaria di una notizia. Cercare di capire se ha dei conflitti di interesse con la materia trattata e soprattutto quale reale competenza possieda. Meglio ancora se possiamo ricostruire precedenti affermazioni passate per valutarne così l’affidabilità.
3. Evitiamo l’effetto “alone”
L’effetto alone è un bias cognitivo per il quale la percezione di un tratto è influenzata dalla percezione di uno o più altri tratti dell’individuo o dell’oggetto. Un esempio è giudicare intelligente, a prima vista, un individuo di bell’aspetto. Vale anche l’esempio opposto giudicare inaffidabile una notizia che proviene da una persona che non apprezziamo. Evitare di cadere in questa trappola della nostra mente non è semplice, per quanto possibile occorre adottare un approccio simile agli scienziati che svolgono le loro ricerche alla cieca o addirittura in “doppio cieco” in modo da non essere influenzati dai propri pregiudizi.
4. Cercare le prove
Per validare una notizia che non proviene da canali autorevoli ed incontestabilmente affidabili occorre ricercare le fonti e valutare se esse si basano su una valutazione corretta e razionale. Non fermiamoci alla prima fonte che troviamo, in molti casi può non essere sufficiente. Se troviamo una ricerca che dice che il cambiamento climatico antropico non esiste, approfondendo ne troveremo probabilmente 99 che affermano il contrario.
Prima di condividere una storia che ti sorprende o ti coinvolge fai una ricerca veloce su Google (o su siti come Snopes o Valigia Blu, se pensi possa trattarsi di una bufala): potresti scoprire qualcosa di molto più interessante.
5. Evitiamo di cercare solo conferme
Un classico errore che siamo portati a commettere è cercare soltanto storie o fatti che vanno d’accordo con il nostro modo di pensare. Si tratta del cosiddetto  bias di conferma che in psicologia indica un fenomeno cognitivo umano per il quale le persone tendono a muoversi entro un ambito delimitato dalle loro convinzioni acquisite.
6. Riconoscere la differenza tra correlazione e casualità
L’eventualità che due fenomeni si realizzino contemporaneamente (correlazione) non significa che uno sia causa dell’altro (causazione). Uno studente di legge si è divertito a creare un sito Spurious Correlation che riporta correlazioni folli ma autentiche, come quella che statisticamente dimostra che al crescere del numero di film in cui compare l’attore Nicolas Cage aumentano anche le persone che annegano in piscina, e quando Cage fa meno film gli annegamenti diminuiscono. Questa incredibile coincidenza è ovviamente del tutto casuale e non c’è alcuna causa ed effetto tra Cage e gli annegamenti. Quindi quando facciamo le nostre ricerche per appurare l’affidabilità di una determinata notizia impariamo a riconoscere la differenza tra correlazione e casualità.
Smascherare le bufale necessita di un approccio che richiede qualche minuto del nostro tempo, ma si tratta di tempo ben speso, evitare di cadere nelle trappole delle fake news fa bene a noi ed alla società nel suo complesso.
Con sei semplici mosse possiamo dare scacco matto alle bufale!