I gatti dai denti di scimitarra erano predatori altamente qualificati e avevano una visione diurna molto buona; inoltre, mostravano comportamenti sociali complessi. Questi antichi animali, insieme al mammut lanoso e al bradipo gigante, erano probabilmente tra i più famosi vissuti durante il Pleistocene e si estinsero prima della fine dell’ultima era glaciale, circa 40 mila anni fa. Sono felini così importanti per la storia che sono stati e sono tuttora oggetto di numerosi progetti di ricerca.
Ora, per la prima volta, i ricercatori dell’Università di Copenaghen sono riusciti a mappare l’intero genoma nucleare di un gatto dai denti a sciabola: il gatto dai denti di scimitarra “Homotherium latidens“. Il loro studio del DNA rivela quali geni sono stati altamente selezionati e importanti nell’evoluzione della specie.
Il loro corredo genetico suggerisce che i gatti dai denti di scimitarra siano stati dei grandi cacciatori con una vista eccezionale, ed erano in grado di relazionarsi socialmente tra loro. Avevano ossa forti e un ottimo sistema cardiovascolare e respiratorio, il che significa che erano adatti per la corsa di resistenza. Sulla base di questo, i ricercatori pensano che questi gatti preistorici cacciassero in branco fino a far raggiungere l’esaurimento alla loro preda. Il loro stile di caccia era quindi basato sulla resistenza durante le ore diurne.
Su cosa si è basata questa ricerca scientifica?
I ricercatori hanno estratto il DNA da un fossile di Homotherium recuperato dai sedimenti del permafrost del Pleistocene vicino a Dawson City, Yukon Territory, Canada. Questo esemplare era così vecchio che non poteva essere datato usando la datazione convenzionale al radiocarbonio, il che significa che aveva almeno 47,5 mila anni.
Hanno quindi utilizzato una varietà di moderne tecniche di sequenziamento genomico per mappare l’intero genoma del fossile. A questo punto gli scienziati hanno poi fatto complesse analisi comparative tra le specie di gatti viventi moderne, come ad esempio leoni e tigri, e hanno dimostrato che, questo gatto dai denti a sciabola, era molto geneticamente diverso, rispetto alle specie di gatti moderne.
La diversità genetica è correlata infatti al numero di specie esistenti. Sulla base di questo, l’ipotesi migliore stilata dal progetto di ricerca, è che nella preistoria ce ne erano davvero tantissimi di questi grandi felini in giro. Questa idea pare avere una logica, dato che i loro fossili sono stati trovati in ogni singolo continente, tranne che in Australia e in Antartide.
Gatto con i denti a sciabola, lontano parente del micio domestico
La loro analisi ha anche mostrato che il gatto dai denti a sciabola è lontanamente imparentato con tutti i gatti moderni. Si sono discostati da loro circa 22,5 milioni di anni fa. In confronto, umani e gibboni si sono divisi tra 15 e 20 milioni di anni fa.
I gatti con i denti a scimitarra sono stati una famiglia di gatti di grande successo. Erano presenti in cinque continenti e hanno vagato per la terra per milioni di anni prima di estinguersi. L’attuale periodo geologico è il primo da 40 milioni di anni in cui la terra è priva dei predatori dai denti a sciabola.
La tipologia di studio che è stata fatta sui felini dai denti a scimitarra è un esempio di come diversi campi di ricerca possono trarre vantaggio l’uno dall’altro. Si spera in futuro di vedere metodi bioinformatici simili utilizzati su molti altri animali estinti.
I progressi moderni nel campo della medicina e della ricerca genetica dimostrano come i metodi di sequenziamento siano migliori oggi rispetto a soli pochi anni fa. Inoltre, sappiamo quali geni specifici sono associati negli animali e negli esseri umani dalla ricerca medica. Ciò significa che possiamo dedurre molte cose sugli animali estinti, proprio come è stato fatto in questa ricerca.