Caccia al primo probabile pianeta extragalattico

Se nella nostra galassia esistono probabilmente miliardi di esopianeti, certamente ciò sarà vero anche per altre galassie. Finora, però, non è stato osservato nessun esopianeta extragalattico, anche se un possibile candidato è stato individuato.

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Nella nostra galassia sono stati confermati migliaia di esopianeti, tuttavia la ricerca si è spinta oltre. Un gruppo di ricercatori statunitensi e cinesi ha trovato un possibile candidato esopianeta in un’altra galassia. La ricerca è stata pubblicata sul server di preprint arXiv; nello studio i ricercatori hanno descritto le scoperte fatte finora.
Se nella nostra galassia esistono probabilmente miliardi di esopianeti, certamente anche le altre galassie non sono da meno anche se, fino ad oggi, nessun pianeta è stato mai osservato. Lo studio intrapreso dal team di ricercatori americani e cinesi vuole colmare questa lacuna grazie a un probabile candidato oggi sotto esame. Se tale esopianeta verrà confermato, riceverà la denominazione di M51-ULS-1b. Il candidato esopianeta si trova nella galassia M51 “vortice” e dista circa 23 milioni di anni luce dalla nostra galassia.
M 51 è un oggetto astronomico del catalogo Messier che comprende due galassie distinte, nella costellazione boreale dei Cani da Caccia: La più grande è, appunto, la famosa Galassia Vortice (anche nota come NGC 5194 e talvolta M51A) è una classica galassia a spirale. Fu scoperta da Charles Messier il 13 ottobre del 1773. La piccola galassia compagna invece è nota come NGC 5195 (o anche M51B), è parzialmente coperta da un braccio di polvere della spirale di Vortice (con la quale interagisce) ed è stata scoperta da Pierre Méchain nel 1781.
Individuare un pianeta posto in una galassia cosi lontana è certamente molto complicato se non impossibile. Tuttavia il probabile esopianeta potrebbe essere svelato grazie a una serie di coincidenze uniche. Per prima cosa, l’oggetto in esame si trova all’interno di un sistema binario che ha un buco nero o una stella di neutroni al centro, che sembra essere in procinto di consumare un’altra stella. In questo modo, emette un potente segnale a raggi X, che ha attirato l’attenzione dei ricercatori. Tali sorgenti sono rare nel cielo notturno.
Un altro fattore nella scoperta è stato che la sorgente dei raggi X si è dimostrata molto piccola, così piccola che un oggetto che passa tra essa e i ricercatori sulla Terra bloccherebbe temporaneamente l’emissione dei raggi X. I ricercatori hanno osservato proprio un comportamento del genere, il possibile transito di un esopianeta che per tre ore ha bloccato il passaggio delle radiazioni X.
Secondo i ricercatori, non è un’altra stella a impedire il passaggio dei raggi X, notando che il sistema binario è troppo giovane per quella possibilità. Hanno inoltre escluso la possibilità che il materiale venga trascinato nella fonte delle emissioni come motivo dell’oscuramento. Le caratteristiche della luce non sono adatte a spiegare un evento del genere.
Tuttavia sono necessari ulteriori studi del sistema prima che l’oggetto possa essere confermato come un esopianeta, ma se ciò accadrà, i ricercatori suggeriscono che sarà probabilmente delle dimensioni approssimative di Saturno.
Fonte: Phys.org