Quando nel 1968 Stanley Kubrick mostrò al mondo il suo capolavoro assoluto “2001: Odissea nello spazio”, non aveva idea che la sua visione eccentricamente futuristica, sarebbe diventata una prospettiva per la conquista del nostro sistema solare.
In effetti, questo film, ancora troppo lungimirante per la scienza attuale, vede la conquista dello Spazio sull’astronave Discovery, come un’esperienza adatta a tutti. Dall’ibernazione, ai computer, alle navicelle d’avanguardia di ultima generazione, con dispositivi dai nomi impronunciabili nessuno, tranne la fantascienza, avrebbe potuto compiere una simile impresa.
Eppure agli albori del XXI secolo, già rivoluzionato da imprese tecnologiche, scoperte scientifiche rivoluzionarie, e ingegneria a livelli mai raggiunti prima, mancava solo lo spazio e le nuove conquiste del “nostro” universo.
Ma non è tutto. La vera impresa in tal senso, era privatizzare una missione spaziale con dispositivi e navicelle all’unisono dal punto di vista della targetizzazione.
Uno dei primi ad effettuare questo grande passo che segnerà la storia, è stato Elon Musk con la sua Crew Dragon “Endeavour”, che ha permesso di entrare nell’ottica di una nuova dimensione commerciale quella che viene chiamata “Space Economy”.
Dunque, era prevedibile già agli inizi di questo nuovo progetto che tutto ciò avrebbe inesorabilmente delineato i nuovi profili di una nuova classe di Astronauti.
Tra la Luna e Marte, i nuovi viaggiatori dello spazio, saranno selezionati in maniera meticolosa. Si pensi che sono già 12.040 gli aspiranti futuri Astronauti che si sono iscritti al programma per il nuovo reclutamento.
Una nuova era, questa, che designerà i futuri membri per la rinnovata agenzia spaziale; ma ovviamente, nonostante i numeri, i predestinati saranno abbondantemente scremati.
Astronauti del nuovo millennio: un XXI secolo di cambiamenti
Arrivati a questo punto, è inevitabile considerare che le esigenze degli astronauti stiano cambiando rapidamente con le nuove navette spaziali di privati, comprese le missioni di lunga durata.
Essere un astronauta nel XXI secolo, sarà completamente diverso da ciò che è stato per qualsiasi altro anni addietro. Questo è un pensiero comune a molti professionisti oggi. Non a caso una simile dichiarazione è stata fatta da un gruppo di esperti al Congresso Astronautico Internazionale virtuale mercoledì (data 14 ottobre).
Ma alla base di tutto, quello che sta cambiando radicalmente è l’ambiente di volo spaziale, e le motivazioni sono da vedersi dietro tanti fattori. La Stazione Spaziale Internazionale (ISS – International Space Station) sta spingendo sempre più verso la commercializzazione; infatti, accoglierà presto un numero sempre maggiore di equipaggi di agenzie spaziali su veicoli commerciali, portando con sé alcuni astronauti privati.
Nel frattempo, la NASA e i suoi partner internazionali, si stanno preparando per la prossima fase delle missioni di volo umano nello spazio dopo la ISS che si spera comprenda l’atterraggio sulla Luna nel 2024 e le eventuali escursioni degli astronauti su Marte.
Aziende private come Virgin Galactic, sperano di inviare astronauti e turisti in voli suborbitali, nel tentativo di aprire lo spazio a più persone oltre agli astronauti professionisti.
Da come si evince piuttosto chiaramente, questo è un ambiente molto diverso da quando la ISS ha ospitato il primo equipaggio di lunga durata nell’ottobre 2000.
Professionisti con lo sguardo al futuro
A conti fatti, si tratta esattamente di 20 anni fa (proprio nel mese di Ottobre). Le esigenze degli astronauti cambiano, si evolvono rapidamente e tutto questo è un divenire e progredire con la scienza, “Anche tra una missione e l’altra”, ha dichiarato l’ex astronauta della NASA Cady Coleman, che prosegue:
“È stato molto emozionante vedere il lancio di Kate Rubins con il suo equipaggio russo otto ore fa“. Con riferimento al lancio della spedizione 64 di mercoledì scorso (14 ottobre) da Baikonur, Kazakistan, verso la Stazione Spaziale Internazionale.
Rubins – meglio conosciuta per essere stata la prima astronauta a sequenziare il DNA nello spazio – spingerà la scienza ancora più in là dalla sua ultima escursione nel 2016.
Coleman ha rilevato che, durante l’ultima missione, Rubins ha fatto crescere alcune cellule del muscolo cardiaco; “si potevano vedere le cellule che battevano al microscopio”.
“In questa missione, Rubins e il team di scienziati sulla Terra, faranno crescere piccoli pezzi di tessuto con estensimetri per vedere cosa succede al muscolo cardiaco quando è nello spazio”. Ha aggiunto Coleman.
“Mi fa pensare a quello che è successo veramente in 20 anni sulla stazione spaziale, in campo scientifico“. Ha aggiunto l’ex astronauta, che ha pilotato due missioni dello Space Shuttle e la missione Expedition 27.
Ricordando una delle sue missioni sullo Shuttle, la STS-73, ha detto che era “una preparazione – per come stavamo -per fare esperimenti scientifici su quella stazione spaziale“.
Astronauti presenti, passati e futuri
Tuttavia, non è solo la scienza che è cambiata, ma anche le capacità degli astronauti. La prima generazione di astronauti, che ha testato le missioni orbitali e gli atterraggi sulla Luna negli anni Sessanta, deriva in gran parte da piloti collaudatori militari.
Mentre gli astronauti-scienziati hanno iniziato a partecipare alle missioni Apollo, Skylab e Space Shuttle negli anni Settanta e Ottanta.
Da allora, abbiamo visto per lo più scienziati e astronauti addestrati militarmente nello spazio; anche se i requisiti hanno continuato a cambiare nel corso dei decenni.
Il due volte astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea Pedro Duque, che ha visitato la ISS nel 1998 e nel 2003, ha dichiarato che durante i suoi anni di intenso addestramento come astronauta, ha trovato difficile immaginare di essere altrove.
Poi, nel 2018 è diventato ministro della Scienza, dell’Innovazione e dell’Università per il governo spagnolo e ha detto che le sue capacità di astronauta lo stanno ancora aiutando ogni giorno.
“Credo che lavorando come astronauta si impara, e questo è utile per molte cose nella vita“. Ha detto. “Impari a lavorare con persone molto intelligenti e lasci che facciano il loro lavoro mentre tu fai il tuo. Capisci come puoi essere in una posizione dove la gente ti ascolta; ma poi impari a usare tutto saggiamente “.
L’arrivo di astronauti – scienziati
L’astronauta della NASA Ricky Arnold, ha partecipato ad una missione dello Space Shuttle e la missione Expedition 55 nel 2009 e nel 2018, (rispettivamente).
“È stata un’epoca in cui l’addestramento in scienze, tecnologia, ingegneria e matematica (STEM) è diventato particolarmente importante; giacché gli astronauti hanno imparato un ‘comportamento da spedizione’ più generico per le missioni di lunga durata, ha detto, piuttosto che concentrarsi su alcune piccole abilità specifiche”.
“Il nuovo cambiamento nell’addestramento degli astronauti”, ha aggiunto,” si sta preparando alla proliferazione di nuove navicelle spaziali – tra cui l’equipaggio di SpaceX Dragon, lo Starliner di Boeing e la navicella Orion della NASA. Questo si aggiungerà alla navicella Russa Soyuz che attualmente traghetta gli astronauti nello spazio. C’è il potenziale di quattro diversi veicoli per capire come volare”. Ha detto Arnold, “e sarà interessante vedere cosa farà il team di addestramento con la prossima classe di astronauti che arriverà”.
“Le competenze cambieranno ancora di più quando gli astronauti privati, saliranno a bordo della ISS o lavoreranno su altri veicoli spaziali”; ha detto Michael López-Alegría, che ha volato in tre missioni dello Space Shuttle e la lunga Expedition 14 negli anni ’90 e 2000.
López-Alegría ha partecipato insieme a Anousheh Ansari ad una missione spaziale, dichiarando in seguito “Altre nuove idee arriveranno man mano che diversi tipi di persone andranno nello spazio”, ha aggiunto.
Conclusioni e aspettative
“Stiamo entrando in un nuovo regno dove non è necessario essere un astronauta professionista per volare nello spazio; è l’era della democratizzazione di questo accesso“, ha detto López-Alegría. “È molto difficile in questo momento, perché i posti a sedere sono pochi”.
“E di conseguenza, sono abbastanza costosi. Ma sono abbastanza fiducioso che questi prezzi scenderanno, proprio come fu per l’aviazione negli anni Venti e Trenta. L’aviazione commerciale, infatti, era una cosa raggiungibile solo da chi era molto, molto ricco“.
López-Alegría si è ritirato dalla NASA come cosmonauta, ma è tornato alla stazione spaziale in un altra forma.
È entrato in Axiom Space come direttore dello sviluppo commerciale nel 2017; lavorando con una società che sta costruendo un modulo privato per la stazione spaziale che sogna di creare stazioni spaziali indipendenti nel prossimo futuro. López-Alegría farà un ritorno all’ISS in una missione Axiom Crew Dragon nel 2021, questo, quantomeno è ciò che dicono le fonti.
Quando si è chiesto chi altri parteciperà a quella missione durante la tavola rotonda, López-Alegría però, ha detto che “non può realmente confermare o negare ciò che sta accadendo“. Ma ha concluso che “Axiom ha in programma una missione privata nel quarto trimestre del 2021, a condizione che l’azienda passi le approvazioni con i suoi contratti. Fino a quel momento, non siamo pronti a discutere su chi saranno gli altri membri dell’equipaggio. Ma posso dirvi che sarà la prima missione commerciale pubblico-privata”.