La rete è diventata nel corso degli ultimi anni il luogo per eccellenza dove informarsi ed acquisire nuove conoscenze. La sua “biblioteca” sterminata animata da un numero impressionante di operatori qualificati, centri di ricerca, università, ma anche blog e siti di indiscutibile valore, ne fanno ormai una fonte imprescindibile e molto comoda per tutti coloro che per necessità di studio e lavoro, o semplicemente per passione, hanno la necessità di reperire contenuti scientifici.
Allo stesso tempo le “praterie” del web sono sempre di più infarcite di contenuti anti scientifici e complottisti che rischiano in chi non ha la voglia (o le capacità) di verificare la fondatezza di affermazioni e teorie, di promuovere un sentimento di sfiducia e di negazione verso la scienza.
Soprattutto in campo astrofisico leggende metropolitane, teorie complottiste e fake news rimbalzano da un nodo all’altro del web alimentando disinformazione, preconcetti e cultura anti scientifica. Ecco alcuni, limitatissimi, esempi di bufale “spaziali”.
“Un lato della luna, detto lato oscuro, non viene mai illuminato dalla luce del sole.”
“La NASA spese un sacco di soldi per costruire una penna adatta allo spazio”.
“I costi del programma Apollo rappresentano ancora oggi un buco nel bilancio USA”
“In alcuni anni l’avvicinamento tra la Terra e Marte, fa si che il pianeta rosso appaia nel cielo delle stesse dimensioni della Luna”.
“La Grande Muraglia cinese è l’unica opera umana visibile dallo spazio ad occhio nudo”.
Potremmo continuare a lungo in questo florilegio di fake news anche senza aprire lo “scrigno” di tutte le bufale e leggende metropolitane che girano intorno allo sbarco sulla Luna.
Viene in nostro soccorso, per orientarci in questo variegato mare di spazzatura pseudo scientifica, il bel saggio di Luca Perri “Astrobufale. Tutto ciò che sappiamo (ma non dovremmo sapere) sullo spazio”, (2018), 278 pagine, 15,30 euro, 9,99 euro nella versione E-Book in formato Kindle, edito da Rizzoli e in vendita nelle migliori librerie e su Amazon.
Perri affronta il tema della disinformazione astrofisica coniugando mirabilmente rigore scientifico ed umorismo. Il saggio è strutturato con una sorta di test che introduce ogni capitolo a cui il lettore è stimolato a partecipare per testare il grado di “immunizzazione” verso le astrobufale.
Luca Perri è un giovane (classe 1986) astrofisico e astronomo dell’Osservatorio di Merate, del Planetario di Milano e del Planetario di Lecco. Vincitore nazionale del talent scientifico Famelab (2015), è un appassionato divulgatore scientifico. Tra i suoi lavori citiamo Errori Galattici (2018), e “Partenze a razzo. Tutto ciò che c’è da sapere prima di diventare un astronauta“ (2019) entrambi editi da De Agostini.