Virgin Galactic: a Taranto-Grottaglie lo spazioporto italiano

Virgin Galactic ha effettuato con successo il quarto test della sua navicella VSS Unity, raggiungendo i limiti convenzionali dell'atmosfera. Con l'occasione vi riproponiamo l'annuncio effettuato alcuni mesi fa sulla trasformazione dell'aeroporto di Grottaglie nella base di lancio europea per i voli turistici di Virgon Galactic. Dal 2020 si potrà volare nello spazio partendo da uno spazioporto italiano

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Sarà l’aeroporto di Taranto-Grottaglie, opportunamente adattato, la base di lancio italiana per i voli turistici suborbitali della Virgin Galactic.

Secondo il comunicato emesso ieri dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) il via libera è arrivato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dopo che l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (Enac) ha completato un lavoro di analisi per individuare il luogo più adatto alla realizzazione e attivazione di questo tipo di struttura entro il 2020.

Soddisfatto il commento del presidente dell’ASI Roberto Battiston, secondo il quale “Questo progetto pone le basi per un nuovo approccio commerciale per la ricerca in microgravità e per l’addestramento degli astronauti. L’Italia è all’avanguardia nella nuova space economy che renderà lo spazio accessibile ad una sempre maggior quantità di persone’’.

La struttura verrà adattata alle nuove esigenze dalla Altec di Torino, una società pubblico-privata partecipata dalla maggiore azienda spaziale europea, Thales Alenia Space e dall’Agenzia Spaziale Italiana, che fornirà anche servizi ingegneristici e supporto logistico. L’aereoporto, trasformato in spazioporto, già dal 2020, dovrebbe dare il via ai voli commerciali turistici della navetta SpaceShip Two della Virgin Galactic.

La SpaceShip Two è una navicella spaziale per voli suborbitali sviluppata dalla Virgin Galactic, compagnia aereospaziale creata dal magnate britannico Richard Branson.

La sua particolarità sta nel fatto che il lancio non avviene in verticale tramite un razzo vettore ma decolla agganciata all’ala dell’aereo madre White Knight Two, dal quale si sgancia una volta raggiunta quota 15 chilometri per poi proseguire autonomamente la sua corsa spinta dal suo motore a razzo verso il limite dell’atmosfera, convenzionalmente posto alla quota di 100 chilometri sopra il livello del mare.

Si prevede che un volo turistico suborbitale a bordo della SpaceShip Two inizialmente avrà un costo intorno ai 235.000 euro e permetterà al turista spaziale di osservare la curvatura della Terra provando l’ebbrezza dell’assenza di peso.

Il trasporto spaziale diventa quindi un’opportunità di business per l’Italia, sia come sistema paese sia per le nostre imprese aerospaziali, da decenni all’avanguardia in questo particolare settore, che potranno sfruttare l’indotto generato dal turismo aerospaziale.

Lo spazioporto di Taranto-Grottaglie verrà anche utilizzato dall’ASI come base di lancio per esperimenti scientifici e per l’addestramento di astronauti.