Stasera la cometa 67P Rosetta ci farà visita

Per riavere Rosetta 67P così vicina occorrerà attendere 193 anni, sebbene il 29 novembre del 2034 tornerà a passare a meno di 70 milioni di km

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Stasera la cometa Rosetta ci saluterà: alle due meno dieci (00:50 Utc) la sua orbita toccherà il punto di minima distanza dalla Terra, ossia 61 milioni di km.

Per riaverla così vicina occorrerà attendere 193 anni, sebbene il 29 novembre del 2034 tornerà a passare a meno di 70 milioni di km.

Come osservarla?

Ce lo spiega l’astronomo dell’Istituto nazionale di astrofisica Albino Carbognani, autore di Ai confini della Via Lattea, collaboratore di Media Inaf.

«Purtroppo sarà complicato vederla, la cometa ha un perielio che cade oltre l’orbita terrestre e la sua attività non è mai molto elevata, quindi resterà una cometa invisibile a occhio nudo: sarà circa 30 volte più debole della più debole stellina appena visibile ai nostri occhi e chi vorrà osservarla dovrà ricorrere a un ottimo binocolo o un buon telescopio», ha detto il dott. Carbognani all’INAF.

«Avendo il perielio alto, è una cometa osservabile per tutta la notte, non costringe a levatacce mattutine come avvenne nel luglio 2021 per la cometa Neowise (C/2020 F3). In questi giorni la 67P si proietta nella direzione della costellazione dei Gemelli: si trova a una distanza angolare di circa 3° (ossia 6 lune piene messe in fila) dalla brillante stella Polluce, che potrà essere usata come primo riferimento per cercare la cometa in cielo con binocoli e telescopi. La 67P sorge alle 21 ora locale, ma per vederla bella alta sull’orizzonte occorrerà aspettare almeno fino a mezzanotte, quando sarà osservabile a circa 40° di altezza in direzione est. Inutile dire che l’osservazione deve essere fatta da un luogo buio, dove l’inquinamento luminoso sia il più basso possibile», ha aggiunto Carbognani.



Per vedere visualmente la cometa si possono usare dei grossi binocoli, come gli 11×70 o 20×80 fissi su cavalletto fotografico, oppure un telescopio di almeno 10-15 cm di diametro. Al telescopio si vedrà la chioma della cometa (che ha un diametro nello spazio di circa 300.000 km) e la coda di polveri, lunga circa un milione di km.

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67P/Churyumov-Gerasimenko è una tra le comete più studiate, la sonda Rosetta dell’Agenzia Spaziale Europea l’ha raggiunta nell’agosto del 2014 e ha anche inviato il suo lander Philae sulla sua superficie. In totale, la sonda ha viaggiato con la cometa per 2 anni.

Gli astrofili hanno già iniziato la campagna osservativa ‘Cattura la cometa!’, l’appuntamento è per lunedì sera alle 18.30 con ‘Aperitivo con la cometa!’. L’evento online è organizzato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica INAF per osservare 67P attraverso immagini e filmati raccolti dai telescopi Inaf e dai lettori di EduINAF e rivivere alcuni dei momenti più appassionanti della missione Rosetta.


Durante la diretta, l’INAF condividerà immagini della cometa raccolte da alcuni telescopi INAF nei giorni precedenti e consigli per osservarla (con un piccolo telescopio o binocolo)  rivivendo i momenti più appassionanti della missione Rosetta. Gli ospiti dell’evento online saranno Albino Carbognani, Cecilia Tubiana, Maurizio Pajola, Adriano Valvasori.

La cometa ha raggiunto il massimo della luminosità durante la prima settimana di novembre, tra il perielio (il punto più vicino al Sole lungo la sua orbita) il 2 novembre e la minima distanza dalla Terra che sarà raggiunta il 12 novembre, proprio il giorno del settimo anniversario dello storico atterraggio della sonda Philae.

La cometa 67P di Rosetta contiene ingredienti per la vita

La possibilità che l’acqua e le molecole organiche siano state portate sulla Terra primordiale attraverso l’impatto di oggetti come asteroidi e comete è stata a lungo oggetto di importanti dibattiti.

Alla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko sono stati scoperti ingredienti cruciali per l’origine della vita sulla Terra, tra cui il semplice amminoacido glicina e fosforo, componenti chiave del DNA e delle membrane cellulari.

Lo strumento ROSINA di Rosetta mostrava già una differenza significativa nella composizione tra l’acqua della cometa 67P/CG e quella della Terra, lo stesso strumento ha ora dimostrato che anche se le comete non hanno avuto un ruolo così importante nel fornire acqua come si pensava, sicuramente hanno il potenziale per fornire gli ingredienti della vita.

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