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l’intelligenza artificiale: minaccia per l’umanità?

Figure notevoli, tra cui il compianto fisico Stephen Hawking, hanno espresso il loro timore su come in un non troppo lontano futuro l'intelligenza artificiale possa minacciare l'umanità fino a causarne l'estinzione

Abbiamo a che fare con l’intelligenza artificiale (IA) ogni giorno. L’intelligenza artificiale descrive quei sistemi informatici capaci di eseguire quelle attività che altrimenti necessiterebbero dell’utilizzo dell’intelligenza di un operatore umano. Quando ad esempio effettuiamo una ricerca su su Internet, i risultati migliori che otteniamo vengono decisi dall’IA.

L’IA ci consiglia anche quando effettuiamo una ricerca nei diversi siti dedicati allo shopping o allo streaming. Queste ricerche sono basate su un algoritmo di intelligenza artificiale. Gli algoritmi utilizzano la cronologia del browser per trovare cose che potrebbero interessare l’utente che compie la ricerca.

Ma questo tipo di utilizzo non è certamente quello che rende l’intelligenza artificiale interessante. La fantascienza, ad esempio, ha rappresentato l’IA sotto forma di macchine o “robot” spesso dall’aspetto umano con un’intelligenza superiore capace di soggiogare e schiavizzare l’intero genere umano. Alcuni sono dell’idea che questo scenario potrebbe un giorno diventare estremamente reale. 

Figure notevoli, tra cui il compianto fisico Stephen Hawking, hanno espresso il loro timore su come, in un non troppo lontano futuro, l’intelligenza artificiale possa minacciare l’umanità fino a causarne l’estinzione.

Per dare una risposta a questa singolare domanda 11 esperti di intelligenza artificiale e informatica si sono cimentati nel tentativo di trovare una risposta soddisfacente.

L’intelligenza artificiale è una possibili minaccia per il genere umano?

Le risposte sono rassicuranti, una larga parte, l’82% giudica l’IA non pericolosa per l’umanità.

Quanto siamo vicini a realizzare un’IA più intelligente di noi?

L’intelligenza artificiale che oggi abbiamo sviluppato è detta “IA stretta o debole”. È utilizzata in larga parte per molte applicazioni come il riconoscimento facciale, nelle automobili a guida autonoma e per dare consigli su Internet. È definita “ristretta” perché questi sistemi possono solo apprendere ed eseguire compiti molto specifici.

Spesso svolgono questi compiti meglio degli esseri umani, ad esempio Deep Blue è stata la prima AI a sconfiggere un campione mondiale di scacchi nel 1997. Tuttavia questo tipo di IA non può essere applicata a nient’altro se non a un compito molto specifico (L’intelligenza artificiale che utilizza Deep Blue può solo giocare a scacchi).

Un altro tipo di IA è nota come Artificial General Intelligence (AGI). L’AGI è definita come l’intelligenza artificiale che imita l’intelligenza degli esseri umani, compresa la capacità di pensare e applicare l’intelligenza a problemi diversi. Alcune persone credono che l’AGI sia inevitabile e si “evolverà” probabilmente nei prossimi anni.

Matthew O’Brien, ingegnere robotico del Georgia Institute of Technology non condivide questa tesi, secondo il suo parere l’AGI non è affatto prossima a esplodere. Non abbiamo idea di come creare un’intelligenza di questo tipo, e non è chiaro quali progressi siano necessari per arrivare a quel punto di svolta.

L’intelligenza artificiale potrebbe minacciare l’umanità?

Anche se non sappiamo effettivamente quando o soprattutto se l’AGI vedrà la luce, possiamo prevedere quale minaccia potrebbe rappresentare per noi esseri umani? 

L‘AGI impara dall’esperienza e dai dati raccolti invece che da quello che gli viene esplicitamente detto di fare. Questo significa che, di fronte a una situazione diversa mai vista e affrontata prima, potremmo non essere capaci di capire come essa reagirà.

Anche il dottor Roman Yampolskiy, informatico dell’Università di Louisville, sostiene che “nessuna versione del controllo umano sull’intelligenza artificiale sia realizzabile” poiché non è possibile che l’intelligenza artificiale sia allo stesso tempo autonoma e controllata dagli esseri umani. Non avere il modo di controllare sistemi super intelligenti potrebbe essere disastroso per l’umanità.

Yingxu Wang, professore di software e scienze del cervello della Calgary University, non la pensa come Yampolskiy,  sostenendo che “i sistemi di intelligenza artificiale progettati professionalmente sono ben vincolati da uno strato fondamentale di sistemi operativi per salvaguardare l’interesse e il benessere degli utenti, che potrebbe non essere accessibile o modificato dalle macchine intelligenti stesse”.

Il dottor O’Brien  ha aggiunto che “proprio come con altri sistemi ingegnerizzati, qualsiasi cosa con conseguenze potenzialmente dannose sarebbe accuratamente testata e avrebbe più controlli di sicurezza ridondanti”.

L’intelligenza artificiale attuale potrebbe diventare una minaccia?

Molti degli esperti consultati ritengono che l’intelligenza artificiale potrebbe essere una minaccia se posta nelle mani sbagliate. Il dottor George Montanez, esperto di intelligenza artificiale dell’Harvey Mudd College mette in evidenza che:

“i robot e i sistemi di intelligenza artificiale non devono essere senzienti per essere pericolosi; devono solo essere strumenti efficaci nelle mani di esseri umani che desiderano ferire gli altri. Questa è una minaccia che esiste oggi”.

L’intelligenza artificiale potrebbe essere un pericolo anche se essa non avesse effettivamente l’intento di nuocere al genere umano. 

Ad esempio, sono stati scoperti pregiudizi razziali negli algoritmi che assegnano l’assistenza sanitaria ai pazienti Statunitensi. Problematiche simili sono venute a galla nel software di riconoscimento facciale utilizzato dalle forze dell’ordine. Questi pregiudizi hanno impatti negativi molto ampi nonostante la capacità “ristretta” dell’IA.

Il bias dell’intelligenza artificiale nasce dai dati su cui essa viene addestrata. Nei casi di pregiudizio razziale, i dati di formazione non erano rappresentativi della popolazione generale. Un altro esempio risale al 2016 quando è stata trovata una chatbox basata su AI che inviava contenuti offensivi e razzisti. E’ stato scoperto che ciò era dovuto al fatto che le persone inviavano messaggi offensivi al bot, da cui esso ha imparato.

L’intelligenza artificiale utilizzata oggi è molto utile ma questo non significa che non sia dannosa. L’IA è uno strumento che, se utilizzato in modo ambiguo o scorretto, può avere conseguenze nefaste. 

Nonostante ciò, attualmente sembra improbabile che diventi una minaccia per l’esistenza del genere umano.

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