Il mondo animale, affascina l’uomo sin dallo stato primordiale della presa di coscienza. Per anni ci siamo interrogati sulle specie, sulla loro evoluzione, sulle ramificazioni che hanno solcato il pianeta dando vita all’ecosistema che conosciamo oggi. Eppure, lo stesso, a causa principalmente della mano dell’uomo, è diventato fragile.
Tanto, che alcuni esemplari si sono irrimediabilmente estinti, ancor prima che la scienza e la biologia potessero intervenire per la salvaguardia e la ripopolazione delle stesse.
Eppure, osservando con occhi meravigliati il mondo circostante, non si può non trasecolare davanti un’imponente e maestosa balenottera azzurra, che si dice abbia solcato i mari per circa 4,5 milioni di anni!
E non è tutto. Mentre i Neanderthal, sono scomparsi in poche centinaia secoli, loro sono l’origine e il mistero di un biosistema con indicazioni ben precise:
Queste creature, sono la rappresentazione primordiale e longeva delle specie nel loro insieme? Quanto, (almeno in teoria), durano di solito le specie prima di estinguersi?
La biologia animale, nella costante ricerca, è riuscita a trovare un risposta che potrebbe sbalordire l’intera comunità scientifica e in primis l’uomo. Tanto che le conclusioni tratte oggi, potrebbero essere molto diverse da quanto dichiarato in passato.
Facendo un passo indietro, ma nemmeno più di tanto, si è più e più volte discusso sulla distruzione dell’habitat, dell’inesorabile cambiamento climatico e, senza troppi giri di parole, di tutta una serie di fattori che hanno coinvolto e deturpato l’ambiente; tra cui piante e animali, che ora stanno scomparendo dal pianeta, ad una velocità cui è quasi impossibile tener testa.
Quanto dura la maggior parte delle specie prima di estinguersi?
Nonostante sulla Terra ci siano stati periodi relativamente tranquilli, la risposta al quesito sull’estinzione, poteva variare a seconda del tipo di specie che si stava osservando. Ad esempio, per alcuni mammiferi si può dichiarare che in media l’esistenza varia da 1 milione a 2 milioni di anni.
Ma la zoologia in generale, non è molto d’accordo in merito, perché è una media che non si mantiene durante tutti i periodi geologici e per tutti i mammiferi.
Ad esempio, il valore per i mammiferi dell’era Cenozoica (65 milioni di anni fa ad oggi) è di 3,21 milioni di anni; con mammiferi più grandi che durano più a lungo di quelli più piccoli.
Secondo uno studio del 2013, pubblicato sulla rivista Integrative Zoology, la durata di vita media, per le specie invertebrate, è ancora più impressionante: infatti è tra i 5 milioni e i 10 milioni di anni.
Eppure, la maggior parte degli esperti si dichiara pessimista adducendo che siamo ad un passo dal sesto evento di estinzione di massa.
Molti ricercatori, non sono d’accordo sulla quantità media di tempo che le specie di qualsiasi categoria dura prima di estinguersi.
I numeri sono considerati controversi, per il semplice fatto che, come asserito poco fa, bisogna osservare il periodo d’appartenenza.
Un esempio lungimirante e tangibile arriva dal registro dei fossili, che documenta sia quando una specie si è formata, dando vita ad una lunga stirpe; sia quand’è scomparsa, lasciando così ampio margine di errore perché le condizioni devono essere perfette affinché i fossili si formino.
Quindi, ‘a onor del vero’ queste condizioni non sono sempre presenti quando una specie nasce e si estingue. E queste statistiche di longevità non sono comunque così utili.
Stuart Pimm, uno dei maggiori esperti di estinzione e un ecologo della Duke University’s Nicholas School of the Environment, ha detto che “preferisce pensare all’estinzione in termini di quante specie si estinguono ogni giorno, mese o anno”.
Lo studio di Pimm
“È più facile pensare in termini di… tassi di mortalità, soprattutto perché ci sono alcune specie che vivono davvero a lungo. E poi ci sono altre specie che hanno vita breve. E la media non ti aiuta così tanto come si potrebbe pensare”. Sostiene l’ecologo. “Anche il tasso di mortalità di questa specie, chiamato tasso di estinzione di fondo, è controverso”.
Pimm ha collocato il numero storico (una cifra che copre tutti i tempi, escluse le estinzioni di massa) intorno a una specie estinta ogni 1 milione di specie all’anno.
Ciò significa che se ci fosse stato un milione di specie sul pianeta, una si sarebbe estinta ogni anno. (Per confronto, oggi ci sono circa 8,7 milioni di specie sul pianeta, secondo uno studio della rivista PLOS Biology).
Tuttavia, altri esperti stimano che le specie muoiono tipicamente ad un tasso di 0,1 specie per milione all’anno; e altre ancora a due specie per milione all’anno, secondo un articolo di ricerca della rivista Science Advances.
“L’attuale tasso di estinzione è molto più alto di qualsiasi di queste previsioni sul passato , circa 1.000 volte di più della stima del tasso di estinzione di fondo”. Ha detto Pimm. “Tuttavia, non tutti sono d’accordo su quanto sia accelerata l’estinzione delle specie”, ha detto Tierra Curry, uno scienziato senior del Center for Biological Diversity in Oregon. Alcuni esperti stimano che l’attuale tasso di estinzione sia solo 100 volte più veloce o, all’altro estremo, 10.000 volte più veloce.
Conclusioni
Ci sono diverse ragioni per cui le stime del tasso di estinzione attuale variano.
“Il tasso di estinzione si basa su quante specie ci sono sulla Terra e quanto rapidamente si stanno estinguendo“. Sostiene Curry. “E nessuno conosce la risposta a nessuna di queste due domande”.
“Circa il 90% delle specie viventi – in gran parte insetti – sono probabilmente senza nome”; ha aggiunto Pimm “E se i ricercatori non sanno dell’esistenza di una specie, non sapranno che si è estinta. Un’altra complicazione è che può essere difficile capire quando le specie sono morte. Solo perché i ricercatori non le hanno viste per diversi anni non significa che siano scomparse per sempre. I calcoli possono diventare più difficili quando le specie si estinguono in natura, ma vivono negli zoo”.
Una cosa su cui gli esperti sono d’accordo è che il tasso di estinzione moderno è troppo alto. “Le specie si stanno adattando il più velocemente possibile”, ha detto Pimm. “Ma alla fine la fortuna si esaurisce e non si adattano abbastanza velocemente”.
In poche parole sono destinate all’eliminazione naturale.