Il caso Travis Walton: rapito dagli alieni?

il presunto rapimento del boscaiolo Travis Walton, che ha ispirato anche un film, è un caso di rapimento molto attendibile e particolare, attendibile perché agli eventi parteciparono diversi testimoni e particolare perché il rapimento è diverso da quelli classici narrati dall'ufologia.

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Secondo tanti siti che ancora pubblicizzano la storia, il presunto rapimento del boscaiolo Travis Walton, che ha ispirato anche un film, è un caso di rapimento molto attendibile e particolare, attendibile perché agli eventi parteciparono diversi testimoni e particolare perché il rapimento è diverso da quelli classici narrati dall’ufologia.

La sera del 5 novembre del 1975, sette boscaioli, tra i quali il loro capo Mike Rogers, che effettuavano opera di disboscamento nella zona di Turkey Springs, stavano tornando a casa dopo aver finito il loro turno di lavoro.

Il 22 enne Travis Walton, assieme ai suoi compagni di lavoro, stava percorrendo la strada che li avrebbe riportati a Snowflake quando, all’improvviso, videro un grande disco metallico e luminoso che irradiava un’intensa luce che filtrava attraverso gli alberi della foresta. Il disco doveva avere un diametro di circa sei metri e due e mezzo di altezza. Rogers bloccò il mezzo e Travis nonostante le urla degli amici si precipitò fuori dal furgone nel tentativo di avvicinare lo strano oggetto. Travis fu colpito da un raggio di luce blu-verde che lo fece cadere al suolo apparentemente privo di sensi.

Rogers, forse spaventato ingranò la marcia e con il resto del gruppo corse via dal luogo dell’avviatamento. Poco dopo, riacquistata un pò di lucidità il gruppo decise di tornare sul luogo dell’avvistamento ma di Travis Walton non c’era nessun segno. Spaventati chiamarono lo sceriffo della contea Gillespie che, dopo un vano sopralluogo, non credette a quanto raccontatogli dai boscaioli, secondo lui o era successo un incidente o avevano essi stessi fatto qualcosa a Travis inventandosi poi la storia dell’UFO.

A questo punto con la scomparsa di Travis, gli amici rischiavano veramente grosso e potevano anche essere incriminati per omicidio, per le autorità una possibilità è che si fossero inventati tutto in combutta con lo stesso Walton per sfruttare economicamente la vicenda.

Ma dopo cinque giorni di buio totale Travis ricompare, effettuando una telefonata da un distributore di benzina della zona, dove viene ritrovato quasi svenuto, in condizioni fisiche precarie e fortemente disidratato, stato di salute confermato dopo un’accurata visita medica.

Il racconto di Travis Walton

Dentro una base aliena?

Travis Walton non ricordava nulla del momento in cui fu colpito dal fascio di luce ma raccontò di essersi risvegliato in un lettino circondato da tre esseri dalla testa grossa e senza capelli, dalla pelle grigia e con occhi e bocche piccolissimi, dita molto lunghe senza unghie e bassi di statura, forse non più di un metro e mezzo. Ancora sotto shock, Travis disse di essersi alzato e di aver impugnato un oggetto cilindrico che provò ad usare come arma.

Travis iniziò a urlare e puntò l’oggetto contro i tre che si limitarono ad uscire dalla stanza, anche Travis dopo poco decise di uscire e iniziò a vagare lungo strani corridoi per finire dentro una grande stanza circolare con al centro un sedile dotato di braccioli. Travis provò a sedersi e subito comparvero sulle pareti e sul soffitto astri e costellazioni che sembravano cambiare la propria disposizione forse grazie ai braccioli stessi. Travis allora si alzò e tutto tornò buio. A questo punto Travis decise di uscire dalla stanza e incontrò un essere simile a noi ma con gli occhi molto più grandi e di color oro. L’alieno dai grandi occhi sorrise a Walton e lo accompagnò in quello che sembrava un enorme hangar, una specie di parcheggio per dischi volanti simili a quello che lo aveva colpito e rapito. Walton venne poi avvicinato da tre individui, due maschi e una femmina, simili al suo ultimo accompagnatore. Gli alieni gli accostarono al viso una mascherina e lui cade di nuovo in un sonno profondo, svegliandosi all’interno di una cabina telefonica.

Dubbi, sospetti, stranezze

Il racconto ha aperto dibattiti infuocati, polemiche e molti sono i dubbi sulla veridicità della vicenda. Molto hanno fatto parlare, inoltre, le reazioni degli amici di Travis che nel vedere il loro compagno in difficoltà si sono dati alla fuga, una reazione che per alcuni potrebbe essere una normalissima reazione di sopravvivenza, la fuga davanti a un grave pericolo.

Sono strane le reazioni di Travis, un vero leone al cospetto dei suoi compagni boscaioli, si risveglia da uno stato di incoscienza e ingaggia con un cilindro tre esseri alieni che stranamente gli lasciano fare ciò che vuole dopo averlo catturato e stordito.

Walton fu sottoposto alla macchina della verità subito dopo l’incidente, fallendo il primo test. L’esaminatore si dichiarò convinto che Walton mentiva e lo scoprì mentre tratteneva il fiato nel tentativo di “battere la macchina”. I test successivi vennero dichiarati inconcludenti. La polizia come detto si dichiarò subito scettica del caso perché aveva scoperto che, pochi giorni prima del “rapimento”, Walton aveva avvisato la madre che “se fosse stato rapito da un UFO, non si doveva preoccupare perché sarebbe ritornato sano e salvo! Sul luogo del presunto avvistamento non venne, come al solito avviene nei casi UFO, ritrovato nessun segno, né bruciature, né tracce di sangue nonostante Travis fece un volo di dieci metri, nessuna ferita venne ritrovata su di lui. Walton aveva un passato torbido, furti, assegni a vuoto e uno dei testimoni aveva scontato tre anni di carcere per rapina a mano armata.

Interessi

Forse era solo una storia architettata per avere un ritorno economico, infatti Travis “vendette” la storiella a un giornale scandalistico, il National Enquirer per 5.000 dollari tentando poi di vincere un premio di 100.000 dollari per la storia più credibile di UFO messo in palio dallo stesso giornale. Vendette la storia ad altre riviste e a stazioni radiofoniche che potevano vantare cosi di avere il racconto di un giovane che era addirittura riuscito a sfuggire agli alieni.

Dalla sua storia è nato anche un film, bagliori nel buio, un film che non aggiunge nulla ai film sugli UFO ma magari va bene per i palati poco fini dei cultori dell’ufologia.

Il rapimento, dunque, è vero o Travis e i suoi amici si sono inventati tutto?

Come abbiamo detto, un certo ritorno economico e di immagine Travis lo ha avuto ma a parte i suoi fantasiosi racconti non c’è molto da esaminare per capire come stanno le cose, le solite dichiarazioni non verificabili che vanno ad arricchire un fenomeno che non finisce di creare illusioni nei tanti acritici seguaci e cultori del fenomeno UFO.

Una chicca finale che fa capire quanto di poco credibile ci sia nelle parole di Walton, dopo cinque giorni di carenza di nutrimento i livelli di chetoni nel sangue riscontrati nella visita medica avrebbero dovuto essere molto più alti, erano invece nella norma.

 Oliver Melis è owner su facebook delle pagine NWO ItaliaPerle complottare e le scie chimiche sono una cazzata