La NASA, nonostante gli impegni presi per riportare astronauti sulla Luna con le prossime missioni Artemide e realizzare la conquista umana di Marte, mantiene alta l’attenzione anche verso gli altri corpi del sistema solare.
L’agenzia spaziale americana ha preso l’importante decisione di estendere le missioni di due veicoli spaziali, a seguito di una revisione esterna della loro produttività scientifica.
Juno e InSight, due importanti missioni della NASA, hanno arricchito la nostra conoscenza del sistema solare, oltre a stimolare una nuova serie di domande diverse e interessanti.
Un comitato di revisione indipendente, composto da esperti scientifici, operazioni e gestione delle missioni, ha scoperto che le missioni Juno e InSight hanno “prodotto una scienza eccezionale” e chiedendo alla NASA di estendere entrambe le missioni di esplorazione.
Juno è una missione della NASA che sta studiando Giove con una sonda in orbita polare. È stata lanciata il 5 agosto 2011 da un razzo Atlas V dalla Cape Canaveral Air Force Station, in Florida, arrivando a destinazione il 5 luglio 2016.
Il team che guida la missione Juno, grazie al veicolo spaziale ha fatto scoperte sulla struttura interna, sul campo magnetico e sulla magnetosfera di Giove e ha scoperto inoltre che le dinamiche atmosferiche del gigante del sistema solare sono molto più complesse di quanto ritenuto in passato.
La missione Juno verrà quindi prolungata fino a settembre 2025 o, se dovesse succedere, fino alla fine della sua vita utile. La missione non solo effettuerà importanti osservazioni di Giove, ma amplierà le sue indagini al più ampio sistema gioviano, includendo gli anelli di Giove e le grandi lune, con osservazioni mirate e ravvicinate. Juno effettuerà inoltre sorvoli pianificati delle lune Ganimede, Europa e Io.
Per evitare contaminazioni di batteri provenienti dalla Terra, nella ricerca di vita aliena, e considerando che la luna Europa è una delle maggiori candidate dove cercarla, alla fine della missione, Juno sarà distrutta nell’atmosfera gioviana.
InSight, acronimo di Interior Exploration using Seismic Investigations, Geodesy and Heat Transport, è una missione spaziale per l’esplorazione di Marte sviluppata dalla NASA. Il lander è atterrato sulla superficie di Marte, nella regione vulcanica di Elysium Planitia, alle ore 19:52:59 UTC circa del 26 novembre 2018 dopo un lungo rinvio.
Obiettivo primario della missione InSight era raccogliere indizi sulla storia evolutiva più remota dei pianeti terrestri del sistema solare, conducendo uno studio approfondito sulla struttura interna di Marte e sui processi che hanno contribuito alla sua formazione. La sonda è alimentata da pannelli fotovoltaici per l’approvvigionamento elettrico della strumentazione scientifica.
La missione InSight verrà estesa di altri due anni, fino cioè al dicembre 2022. Il veicolo spaziale e il team hanno utilizzato il sismometro installato a bordo di InSight, altamente sensibile per studiare la crosta e il mantello di Marte ancora poco conosciuti. Cercando e identificando i “Martemoti”, il team ha raccolto dati che dimostrano chiaramente l’attività tettonica del Pianeta Rosso e migliorato la nostra conoscenza delle dinamiche atmosferiche, del campo magnetico e della struttura interna del pianeta. L’estensione della missione InSight si concentrerà sulla produzione di un set di dati sismici di alta qualità e di lunga durata. Il funzionamento continuato della sua stazione meteorologica e il seppellimento del cavo sismico utilizzando il braccio di distribuzione strumentale (IDA) del veicolo spaziale contribuiranno ad aumentare la qualità di questo set di dati sismici.
“La Senior Review ha convalidato che queste due missioni scientifiche planetarie probabilmente continueranno a portare nuove scoperte e produrre nuove domande sul nostro sistema solare”, ha spiegato Lori Glaze, direttore della divisione di scienze planetarie della NASA. “Ringrazio i membri del gruppo di revisione senior per la loro analisi completa e ringrazio anche i team di missione, che ora continueranno a fornire interessanti opportunità per affinare la nostra comprensione della scienza dinamica di Giove e Marte”.
Le missioni estese sfruttano i grandi investimenti della NASA, consentendo operazioni scientifiche continue a un costo molto inferiore rispetto allo sviluppo di una nuova missione. In alcuni casi, le estensioni consentono alle missioni di continuare ad acquisire preziosi set di dati di lunga durata, mentre in altri casi consentono alle missioni di visitare nuovi obiettivi, con obiettivi scientifici completamente nuovi.