Non parliamo dell’Italia, bensì della Cina che, dopo le trionfanti immagini dei giorni scorsi che ci hanno mostrato migliaia di persone in piazza a Wuhan, epicentro della prima ondata del virus, per accogliere l’arrivo del 2021, ha deciso di dare un nuovo giro di vite. Motivo della decisione, 50 nuovi casi confermati di coronavirus e 67 asintomatici a Shijiazhuang, capitale della provincia di Hebei, i quali portano a 90 il numero totale dei casi confermati e a 144 quello degli asintomatici.
Dunque lo scenario cambia e si corre ai ripari di nuovo, in un paese che con le dure misure adottate lo scorso marzo, ha provocato una contrazione della sua economia del 6.8%, ma che nel 2020 è risultata essere l’unica economia in risalita. La stretta decisa da Pechino stavolta è ancora più dura rispetto a quella dello scorso marzo, e nella città di Shijiazhuang ogni spostamento è stato proibito e le scuole chiuse, sotto il rigido controllo delle autorità, preoccupate da questa crescita dei contagi in una zona tanto vicino alla capitale Pechino.
E alle porte ci sono le celebrazioni per il Capodanno cinese, previste per febbraio, ma il governo ha chiesto alle persone di non tornare nelle città natali e di non viaggiare durante il periodo di festa, proprio per non far risalire la curva dei contagi in più zone del paese.
Ma da cosa sarebbe scaturito invece il preoccupante focolaio in corso ora a Shijiazhuang? Sembrerebbe che la responsabilità ricada stavolta su un ricevimento di un matrimonio, e subito si sta cercando di correre ai ripari; d’altronde la Cina, sin dall’inizio della pandemia, non ha fatto mistero di essere orgogliosa del modo in cui ha fronteggiato il virus rispetto al resto del mondo, Stati Uniti ed Europa in primis, che ha accusato di essere stati fonte di nuove ondate di contagio.
E ciò che preoccupa ancor di più le autorità, è che nella provincia di Hebei si sarebbe identificata una variante diversa rispetto a quelle del resto della Cina, ma non si tratterebbe di quella inglese, bensì di una più vicina a quella russa. Insomma, la preoccupazione c’è e tra i provvedimenti adottati, c’è anche l’invio di 1000 sanitari a Shijiazhuang per dare sostegno alla popolazione ed effettuare tamponi di massa, oltre ad altri 2000 previsti nei prossimi giorni.