Osservare l’universo, per la maggior parte dei dotti, è come immergersi in un mondo in cui c’è l’azzeramento di una comunicazione verbale. I suoni sono spesso catturati dai radar e dai dispositivi d’alta ingegneria.
Tuttavia il linguaggio, come lo intendiamo noi, si azzera, si annulla totalmente, e il grado di attenzione è rivolto al suono che, come la matematica rappresenta un idioma universale. Tanto che, ironicamente è stato spesso rilevato che se davvero gli alieni esistessero, tenterebbero di comunicare con noi proprio con un codice binario. Chissà!
Oggi, osservando il cosmo, le stelle di neutroni ultra dimensionali, plasma di quark e gluoni (stato della cromodinamica quantistica – QCD), gli esperti sono riusciti a individuare un processo mai visto prima.
Stiamo parlando di un esperimento che, senza eludere le leggi della meccanica quantistica, riesce, per la prima volta, a registrare un suono fluido, senza attrito; costatandone l’euritmico glissare in ascesa, senza nessun tipo di resistenza. La perfezione di un’onda sonora, che si muove armonicamente all’interno del materiale entro il quale risuona.
“È abbastanza difficile ascoltare una stella di neutroni”, ha detto il fisico Martin Zwierlein del MIT. “Ma ora si potrebbe imitarla in laboratorio usando gli atomi, “scuotendo” quel miscuglio atomico e ascoltandolo, e sapere come suonerebbe una stella di neutroni”. (Potete ascoltare la registrazione qui).
Il suono perfetto sperimentato in laboratorio
I fluidi, quindi, comprendono una gamma di stati della materia. Nonostante, la maggior parte delle persone potrebbe considerare il termine “liquido” (fluido) come una materia incomprimibile (o incontenibile), per liquido s’intendono anche gas e i plasmi.
Quindi, liquido, gas e plasma, in genere, sperimentano un attrito interno tra gli strati del fluido, che crea densità, o spessore.
Un esempio pratico può essere fatto con il miele. Nonostante sia fluido, è altamente appiccicoso (o viscoso). L’opposto dell’acqua. Invece in altri esempi, tipo citando l’elio liquido super raffreddato, una frazione del fluido diventa un superfluido a viscosità zero. Eppure non è necessariamente un fluido perfetto.
“L’elio-3 è un gas Fermi, quindi si potrebbe pensare che sia vicino alla situazione che stiamo valutando ora. Invece, si scopre che l’elio-3 è molto appiccicoso, anche quando diventa superfluido. L’elio-3 è in effetti un sistema Fermi che interagisce debolmente, e mostra viscosità molto grandi – anche quando diventa superfluido“; ha detto Zwierlein a ScienceAlert. “La viscosità dell’elio-3 superfluido è mille volte il limite quantico!”.
La meccanica quantistica, a questo punto, individua quello che è il liquido perfetto. Ovvero un fluido con il più basso attrito. La descrizione, avviene tramite equazioni basate sulla massa della particella fermionica media di cui è composto, e una costante fondamentale della fisica chiamata “costante di Planck”.