L’ Enel ha reso noto il progetto che mira a raggiungere il nuovo obiettivo europeo del Green New Deal di riduzione del 55% delle emissioni di gas serra entro il 2030, che porterà l’Italia a dotarsi di ben 30.000 MW in più di energie rinnovabili in esercizio.
La dichiarazione di Carlo Tamburi, avvenuta alla Camera mentre trattavano il tema della Recovery Fund, è stata: “La società Enel ha deciso che chiuderà tutti i suoi impianti a carbone in Italia entro il 2025, assicurando che saranno sostituite con un mix di energie rinnovabili. Ovviamente occorreranno tutte le varie autorizzazioni relative alle chiusure del 2021”.
Tamburi assicura che sia la capacità dell’eolico che quella del fotovoltaico saranno raddoppiate, riuscendo così ad imprimere un’accelerazione all’Italia sulle energie rinnovabili, favorendo quanto più possibile il riutilizzo degli impianti esistenti in un’ottica di economia circolare. In particolar modo per l’energia eolica è previsto un aumento di 10.000 megawatt in 10 anni.
Gli impianti che verranno chiusi sono situati uno a Brindisi, di cui l’azienda ha già ottenuto le autorizzazioni per la chiusura, di cui la data prevista di cessazione delle attività e del primo gennaio del 2021. Per le altre che sono situate a Fusina e a La Spezia sono state chieste al Ministero per lo Sviluppo Economico l’autorizzazione per poterle chiudere, con data di blocco delle attività nel corso dell’anno, probabilmente in base alla burocrazia con data possibile già ad inizio del 2021.
La quarta centrale che sarà chiusa, e per la quale è stata chiesta l’autorizzazione, è quella che si trova a Civitavecchia. Tamburi ha spiegato che: “Se le autorizzazioni che abbiamo richiesto dovessero arrivare prima, l’obiettivo di chiudere non potrebbe solo essere rispettato ma addirittura anticipato”.
Da quanto dichiarato da Tamburi, che si è occupato di illustrare tutti i piani della transazione energetica sulla quale Enel sta lavorando, la decisione presa consentirà la produzione di energia ad idrogeno che verrà fornita a Taranto, creando così una fonte rinnovabile che darà energia anche all’impianto di acciaieria dell’Ilva, realizzando così la decarbonizzazione dell’ex Ilva nel quadro della complessa riconversione voluta dal Governo.
Tra gli altri compiti che Enel si è prefissata, compare la scelta di decuplicare la capacità produttiva dei pannelli fotovoltaici del sito presente a Catania. Delle decisioni molto importanti della società, che si avvia sempre più verso un energia verde e sostenibile.
L’azienda Enel ha concluso spiegando le motivazioni di questa scelta, ossia che le centrali italiane a carbone, oltre ad essere dannose, non sono per niente redditizie. Una decisione che si sta cercando di avviare da molti anni. Infatti, Enel già da diverso tempo ha avviato il progetto Enel Green Power, che si occupa dello sviluppo e della gestione delle attività di generazione di energia da fonti rinnovabili. Il progetto di chiudere le centrali a carbone è un ulteriore conferma della lotta della multinazionale ai cambiamenti climatici.
Enel: chiusura avviata di tutte le centrali a carbone entro il 2025
L'Enel ha deciso di chiudere tutti gli impianti italiani che producono energia elettrica a carbone. Ad annunciare la decisione è stato il direttore di Enel Italia Carlo Tamburi. Il progetto mira a raggiungere il nuovo obiettivo europeo del Green New Deal di riduzione del 55% delle emissioni di gas serra entro il 2030
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