Gli Etruschi praticavano sacrifici umani?

La scoperta di una strana sepoltura nella città di Chiusi, oggi ridente località posta in Toscana, nella provincia di Siena, Valdichiana, distante una manciata di chilometri da Perugia, sta facendo ipotizzare agli studiosi che gli Etruschi praticassero sacrifici umani nei loro riti religiosi

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La scoperta di una strana sepoltura nella città di Chiusi, oggi ridente località posta in Toscana, nella provincia di Siena, Valdichiana, distante una manciata di chilometri da Perugia, sta facendo ipotizzare agli studiosi che gli Etruschi praticassero sacrifici umani nei loro riti religiosi.

E’ chiaro che ci troviamo nell’ambito dell’archeologia, di scavi fatti in una città (Chiusi appunto) che è stata oltre 2000 (duemila) anni fa un importante città stato degli Etruschi, inserita in una sorta di alleanza famosa della Civiltà degli Etruschi definita dodecapoli, cioè una federazione-alleanza di 12 città stato nella Etruria Tirrenica (quella esistita tra Toscana e Lazio, ed estesasi fino in Campania lungo il I° millenio a.C.).

Nella necropoli di Poggio Renzo i resti ossei rinvenuti nella Tomba n.4 risalente al V° secolo a.C. da scavi effettuati nel 2016, e risalenti all’epoca del re etrusco Porsenna, rappresentano “una significativa anomalia”, come spiegato dalle parole della direttrice del Polo museale della Toscana, la dott.ssa Maria Angela Turchetti.

La notizia è stata rilanciata sul web già tempo addietro, ma la sua conferma e la sua importanza per comprendere appieno come vivevano gli Etuschi, almeno nella città di Chiusi, è ancora oggetto di dibattimento.

«Una vera e propria squadra – ha spiegato la direttrice Turchetti  durante una presentazione alla stampa del numero speciale di AV (rivista on-line Archeologia Viva) su Chiusista cercando di venire a capo di questo mistero. Siamo davanti a una sepoltura anomala, praticamente senza corredo (a parte un piccolo amuleto a forma di scarabeo sul bacino), con un individuo in una posizione strana che fu sepolto quasi subito dopo la sua probabile esecuzione attorno alla prima metà del V sec. aC. La postura così innaturale fa pensare che la vittima sia stata messa in ginocchio, sgozzata e gettata nel corridoio della tomba a camera poco prima di essere chiusa per sempre».

Esiste un affresco nella tomba Francois di Vulci datata 340-330 a.C.,  dove è raffigurato il sacrificio di vari prigionieri troiani da parte di Achille per commemorare l’uccisione dell’amato cugino Patroclo.

«Ci sono fonti antiche che parlano di sacrifici umani e uccisioni rituali in Etruria” – precisa la dott.ssa Turchetti.

Fino ad ora  le si erano considerate voci maldicenti nei confronti degli Etruschi,  fatte ad arte per screditarli, rendendolo un popolo  “barbaro” che andava ad ammazzare i cosiddetti prigionieri di guerra in barba a ogni regola di civiltà.

A questo punto si ipotizza che non furono solo gossip fatti circolare da parte di greci e romani, ma che un popolo all’apparenza ricco, amante del lusso e della vita agiata, dove la donna aveva un ruolo di emancipazione senza pari tra i popoli della stessa epoca, sapeva essere crudele e cinico con i propri nemici, probabilmente con persone asiatiche e/o mediorientali con cui disputava ricchezze e potere.