Un gran numero dei virus che hanno provocato le più perniciose epidemie degli ultimi cento anni provengono dagli animali, i loro ospiti serbatoi, da cui hanno fatto, attraverso circostanze non sempre chiare, il salto di specie.
Alcuni gruppi di animali sono più implicati di altri nello spillover, il termine inglese con cui si indica il salto interspecifico. Per esempio gli hantavirus e la febbre emorragica di Lassa provengono dai roditori, la febbre gialle delle scimmie (nonostante il nome) sembra che provenga dagli scoiattoli; l’herpes B dai macachi, le influenze tracimano da alcune specie selvatiche di volatili per passare a quelle domestiche prima di aggredire l’uomo ( a volte dopo un passaggio nei maiali che modificano ed amplificano il virus). Ed ancora il morbillo che pare abbia fatto lo spillover da capre e pecore, l’HIV dagli scimpanzé.
Eppure gran parte dei virus più letali e virulenti, compreso il SARS-Cov-2 che sta mettendo in ginocchio l’Italia ed il mondo, provengono da un mammifero placentato: un chirottero, più comunemente noto come pipistrello. All’ordine dei Chirotteri appartengono gli unici mammiferi in grado di volare e compiere manovre complesse in aria. La specie più piccola, il pipistrello calabrone non pesa più di 2 grammi ed è ritenuto, insieme al mustiolo etrusco, il più piccolo mammifero al mondo, mentre le più grandi sono alcune specie del genere Pteropus e Acerodon, che raggiungono un peso di circa 1,6 kg e un’apertura alare fino a 1,8 metri.
Hendra, Marburg e SARS-COV sono virus partiti dai pipistrelli. La rabbia che in genere si trasmette all’uomo attraverso i morsi di canidi, scoiattoli e procioni, sembra avere tra i suoi ospiti serbatoio preferiti i pipistrelli. Anche il virus Duvenhage, parente prossimo di quello della rabbia, proviene da questi mammiferi alati.
Ebola con buona probabilità origina dai pipistrelli così come i virus Menangle, Tioman e Melaga. La lista potrebbe continuare a lungo, ma la concludiamo citando il letale Nipah, virus a RNA (come il SARS-Cov-2) uno dei peggiori emersi negli ultimi anni, che attacca i maiali prima di infettare l’uomo ed ha il suo ospite serbatoio, indovinate un pò? Ovviamente nei pipistrelli.
Perché molti dei virus più pericolosi per l’uomo provengono da questi mammiferi? Un recente studio internazionale ipotizza che questo singolare “qualità” risiede nell’eccezionale sistema immunitario dell’animale, che rende i pipistrelli degli involontari incubatori di virus potenzialmente letali. Si tratterebbe insomma dell’effetto collaterale prodotto da una straordinario meccanismo di sopravvivenza.
Lo studio che potete consultare al seguente link ha evidenziato che le cellule di pipistrello sono dotate di un robusto scudo difensivo, che neutralizza il virus senza tuttavia ucciderlo, tramite attivazione istantanea della proteina interferone-alfa. Il paradosso, messo in luce anche dalle simulazioni al computer, è che il meccanismo impedisce al patogeno di uccidere le cellule, consentendogli però di replicarsi senza fare danni.
In questo modo il sistema immunitario protegge il pipistrello, ma ‘incoraggia’ il virus ad adattarsi ed evolversi, facendolo diventare più aggressivo, in attesa di una buona occasione per fare il salto di specie e da li colpire, in modi differenti e talvolta particolarmente letali, anche l’uomo.
Zoonosi: i pipistrelli nemico pubblico numero uno?
La grande maggioranza dei virus emersi negli ultimi anni attraverso il salto di specie provengono dai pipistrelli. Come mai questi mammiferi alati sono il serbatoio preferito dei virus?
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