Cosa non si fa per il profitto! Da secoli l’uomo non esita a proporre mirabolanti guarigioni con “farmaci” dall’inesistente potere curativo esclusivamente per intascare lauti guadagni. Non si arretra neppure davanti all’invenzione di una malattia oppure come è stata definita in inglese questa deprecabile tecnica il desease mongering.
Tutto ha inizio con il Listerine. Un banale colluttorio. Questa soluziona profumata a base alcolica era stata inventata nel 1879 dal chimico Joseph Lawrence che l’aveva battezzata con il nome di Listerine in omaggio a Joseph Lister uno dei padri della chirurgia moderna.
Appena due anni dopo Lawrence vendetta la licenza d’uso di questo colluttorio a Jordan Wheat Lambert, proprietario di una farmacia locale da cui si riforniva. L’astuto farmacista colse subito le potenzialità del prodotto che iniziò a sponsorizzare fortemente presso gli studi dentistici.
Tuttavia Lambert non era soddisfatto del livello di ricavi raggiunto e capì che era necessario associare il Listerine ad una malattia da curare. La svolta avvenne grazie a Gordon Seagrove un pubblicitario che era stato assoldato apposta per spingere il Listerine. Seagrove era rimasto colpito dal fatto che questo colluttorio era un ottimo coadiuvante per trattare l’alitosi, insomma l’alito cattivo.
All’epoca il termine alitosi era pressocché sconosciuto al grande pubblico e il suo finire in “osi” fece scattare al pubblicitario l’idea per una campagna pubblicitaria che farà scuola. Una della pubblicità del Listerine, rappresentava una fotografia nella quale Edna, una donna piacente ma non più giovanissima aveva uno sguardo triste perso nel vuoto. La didascalia della foto recitava: “Mentre i suoi compleanni si avvicinano gradualmente al traguardo dei trenta, il matrimonio sembra sempre più lontano”. La colpa di questa promessa di zitellaggio eterno era condensata in un’unica, inquietante parola: alitosi.
Di fatto Lambert e Seagrove avevano creato una malattia inesistente. Una malattia su cui con un processo identificativo subliminale si potevano convogliare tutte le proprie frustrazioni e le aspettative disilluse. E così l’alito cattivo che era sempre esistito, anche per le precarie condizioni igieniche dentarie dell’epoca assunse a tutto tondo il ruolo di una vera e propria malattia che però aveva, finalmente trovato il suo farmaco miracoloso: il Listerine.
Le vendite del colluttorio passarono da 100.000 a 8 milioni di dollari dal 1921 al 1927 fornendo l’ispirazione a molte aziende e sdoganando la pratica allusiva e scorretta del desease mongering ampiamente praticata anche ai giorni nostri ad esempio con gli pseudo farmaci anti invecchiamento.
Il marketing delle malattie inesistenti
La storia del Listerine un colluttorio che aveva "bisogno" di una malattia per "sfondare" aprendo la triste stagione del desease mongering.